Venezia, 16 mag. (LaPresse) – Lorenzo Manavella, il 25enne ricercato da quando, questa mattina, sono stati trovati morti i suoi nonni e la zia nella loro casa di Santhià (Vercelli), ha fatto delle prime ammissioni sulle sue responsabilità agli agenti della polizia ferroviaria di Venezia Santa Lucia, dove si è consegnato. Secondo quanto si apprende dalla polfer il ragazzo ha raccontato, in stato confusionale e con ancora gli abiti sporchi di sangue, di essere lui il responsabile del triplice omicidio dei familiari ma sono ancora molti gli aspetti da chiarire. Le vittime, i cui corpi sono stati ritrovati verso le 11.30 di oggi, in realtà potrebbero essere state uccise ieri sera. Si tratta di Patrizia Manavella (56 anni), Tullio Manavella (85 anni) e Tina Bono (78 anni).

L’ultima azione su Facebook di Lorenzo prima di scomparire è stata cambiare la propria immagine del profilo. Giovedì, il giorno stesso in cui si pensa sia avvenuta la tragedia, ha postato “la musica è la mia droga e i dj i miei pusher”, oltre a un insulto a Nicole Minetti. Molte le immagini del passato pubblicate. Particolare la domanda che il ragazzo ha posto pubblicamente: “Ma cosa c… sta succedendo a Santhià? Elicotteri, sbirri, pula a go go… Sento aria di qualcosa di brutto!!!”. Qualcuno gli risponde di stare tranquillo, spiegando che una persona voleva buttarsi sotto il treno. Nessuno poteva prevedere che da lì a poco le sirene avrebbero ripreso a suonare a Santhià.

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