Roma, 12 mag. (LaPresse) – Appartamenti di pregio e locali commerciali, a Roma, Montalcino e Buonconvento, in provincia di Siena, intestati a teste di legno, sono stati sequestrati al faccendiere romano Paolo Oliverio, arrestato per la maxitruffa ai Padri Camilliani e per il sequestro di persona organizzato per pilotare la nomina di Padre Renato Salvatore al vertice dell’ordine religioso. In totale gli immobili sequestrati fra Roma e la Toscana hanno un valore pari a 1,6 milioni di euro. La guardia di finanza ha scoperto un buco da 10 milioni ai danni principalmente dell’ospedale Santa Maria della Pietà di Casoria. I fondi che affluivano nella casse del nosocomio campano per le prestazioni eseguite, in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, venivano dirottati su conti correnti che, dopo vari passaggi, affluivano nelle casse di società riconducibili al faccendiere. Una società, in particolare, è rappresentata dalla figlia di Lorenzo Borgogni, ex direttore centrale delle relazioni esterne di Finmeccanica.

Tra gli investimenti fatti da Oliverio anche l’acquisto di un locale commerciale sequestrato a novembre ad Ernesto Diotallevi nella più ampia operazione che ha riguardato i suoi legami con la banda della Magliana. Scoperta anche una rete di faccendieri, tra cui il gestore di una sala giochi, che millantavano conoscenze nella magistratura e nelle forze dell’ordine per influenzare processi e controlli fiscali: quattro i denunciati per millantato credito, tentata estorsione e riciclaggio.

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