Roma, 11 mag. (LaPresse) – “Siamo francamente inorriditi dei fatti, Expo ed altro, che in questi giorni stanno portando a conoscenza a quale livello di corruzione si è ridotto il nostro Paese e che ha oramai raggiunto livelli insopportabili. Tutto ciò oltre a scavare un fossato assai ampio tra cittadini e politica e ancor più grave tra cittadini e istituzioni, mette in mora anche volontà di rinnovamento e di cambiamento professate in questi ultimi tempi”. Lo scrivono in una nota Abusdef e Federconsumatori. “Ma non vi sono solo in ballo questioni, peraltro rilevantissime di etica e morale – aggiungono – ma anche questioni importanti di politica economica quali i costi della corruzione che inciderebbero per 90-100 miliardi sulla nostra economia nonché la diffidenza se non il rifiuto di investitori e investimenti esteri utilissimi a dare risposte alla gravissima crisi occupazionale del nostro Paese”.
Ed allora – concludono – quello che chiediamo è da un lato, l’urgenza di mettere in campo decisioni importanti sia di carattere normativo quali forti inasprimenti per le sanzioni relative ai reati di corruzione e concussione e sia di impedimento di nomine clientelari che determinano quasi sempre, con un ‘quasi’ forse eccessivo, rapporti malati tra politica e gestione imprenditoriale e dall’altro serie verifiche e controlli per la necessaria chiarezza e trasparenza degli affidamenti di appalto. In una fase come questa anche attraverso un comitato di Garanzia affidato a personalità di sicuro prestigio morale e professionale. Adusbef e Federconsumatori si propongono, per la loro storia e per ciò che rappresentano a coprire quel ruolo e quella funzione”.
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