Firenze, 9 mag. (LaPresse) – “La persona sembra lucida. Ha ben presente il suo vissuto. Parlare di uomo comune è moltro corretto, non sembra affetto da nessuno scompenso psichiatrico”. Lo ha spiegato il questore di Firenze Raffaele Micillo, in conferenza stampa, riferendo con la stampa in merito all’arresto di Riccardo Viti, l’idraulico 55enne accusato dell’omicidio di Andrea Cristina Zamfir, 26 anni, prostituta romena seviziata e crocifissa a una sbarra sotto il viadotto dell’Autosole a Ugnano, una frazione tra Firenze e Scandicci. Il questore ha precisato che con “uomo comune” si intende una “persona della porta accanto”. “E’ sposato con una straniera”, ha aggiunto. “Siamo in presenza di una tendenza sessuale molto particolare, di una perversione – ha riferito il questore – Lui si soddisfa solo vedendo qualcuno soffrire”.

DNA DELL’ARRESTATO E SU NASTRO COINCIDONO – “Abbiamo acquisito un campione biologico sul nastro che teneva ferme le braccia della ragazza – ha spiegato inoltre – Effettivamente già da ieri sera abbiamo affidato questa analisi e dimostrato che il dna sul nastro e il dna” dell’arrestato “erano identici”. “Per spezzare il nastro che ha usato per legare la ragazza – ha concluso – lo strappava con i denti o con le chiavi che aveva in tasca. Si era abituato a fare così. Per questo sul nastro aveva lasciato il suo campione di dna”.

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