New York (New York, Usa), 2 mag. (LaPresse) – “Io non ho ucciso la mia amica. Non ho maneggiato alcun coltello. Non avevo alcun motivo di farlo”. Sono le parole che Amanda Knox ha pronunciato in un’intervista alla Cnn, a proposito dell’uccisione di Meredith Kercher. “Nel mese in cui abbiamo vissuto assieme – ha proseguio la Knox – stavamo diventando amiche. Una settimana prima che si verificasse l’omicidio, siamo andate a un concerto di musica classica insieme. Non avevamo mai litigato”.
Per Amanda quindi, se lei si fosse trovata sulla scena del delitto, le prove forensi avrebbero già dimostrato la sua colpevolezza ma, spiega, non è stata trovata nessuna traccia di dna, nessun capello, nessuna impronta, riconducibili a lei. L’intervista è stata rilasciata a soli due giorni di distanza dalla pubblicazione di un documento di 300 pagine redatto dalla Corte d’Appello di Firenze, nel quale si sostiene che Rudy Guede, in base alla natura delle ferite sul corpo di Meredith, non avrebbe agito da solo.
Durante l’intervista Amanda Knox a tratti ha avuto la voce rotta dalla commozione, ricordando Meredith, ma per il resto è apparsa tranquilla e metodica nell’esporre i fatti e nel rispondere alle domande del giornalista. “L’assenza di prove dimostra la mia innocenza. Io non sono quella persona”, quella che ha ucciso la Kercher, ha ancora affermato la Knox, che ha raccontato di essere stata perseguitata dalla visione che la gente ha avuto di lei dopo l’omicidio. “E’ una cosa contro cui ho dovuto combattere per lungo tempo”, ha concluso.
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