Vibo Valentia, 24 apr. (LaPresse) – Diciassette arresti nei confronti di dirigenti sanitari, assistenti amministrativi, infermieri dell’Asp di Vibo Valentia, presidio ospedaliero di Pizzo, sono stati effettuati questa mattina dai carabinieri. Le persone fermate sono accusate, a vario titolo, di truffa aggravata. Le indagini, che hanno avuto inizio nel mese di giugno del 2012 a seguito di numerose segnalazioni giunte da parte di privati cittadini, hanno permesso di documentare che più volte i dipendenti si allontanavano dal luogo di lavoro per finalità estranee alle attività d’ufficio. I cittadini bisognosi d’intervento o di assistenza avevano segnalato la mancanza di risposte da parte della struttura sanitaria, talvolta semideserta, che tra l’altro ospita anche il Sert.
Nel corso dell’attività d’indagine si è avuto modo di appurare che alcuni dipendenti non presentandosi sul luogo di lavoro, consegnavano il proprio badge ad altri, i quali avevano il compito di ‘beggiare’ al posto loro. Le videoriprese hanno inoltre mostrato come un pregiudicato di Pizzo il 9 settembre 2012, dopo essersi introdotto di notte all’interno dei locali del presidio ospedaliero, sdradicò dal muro la ‘macchinetta marca tempo’. E’ ingente il danno economico provocato all’erario in virtù di ore di lavoro retribuite ma mai prestate. Con la notifica dei provvedimenti, per tutti i soggetti, è scattata la sospensione dall’impiego per la durata di due mesi. I provvedimenti cautelari odierni – emessi dal G.i.p del Tribunale di Vibo Valentia Fabio Regolo – sono frutto di una complessa attività d’indagine coordinata dal Sostituto Procuratore Vittorio Gallucci e condotta dai militari della Stazione Carabinieri di Pizzo.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata