Roma, 23 apr. (LaPresse) – “Sono cinque anni, che mi trovo qui, ma non pensavo di fare questa fine”. A parlare è una anziana che abita in uno stabile occupato di via delle Acacie, nel quartiere Centocelle di Roma. Qui molte famiglie abitano da cinque anni, da quando la struttura, in disuso, fu occupata da persone senza tetto nel maggio 2009. Stamane è scattato lo sgombero.

“Sono dodici anni – racconta – che ho fatto la domanda per la casa, da quando sono rimasta vedova, e sono finita in mezzo alla strada. Sono stata sei mesi senza pensione, poi mi davano 380 euro. Ho tanti fratelli, ma nessuno ha una casa grande da potermi ospitare. Ho fatto un po’ qua e un po’ là, la zingara”. “Questa mattina ci hanno fatto questa bella sorpresa – dice un’altra anziana inquilina – che in quattro e quattr’otto dobbiamo essere fuori. Pensavamo di avere più tempo, almeno fino alla fine del mese. Invece c’è stato questo blitz. Dove porterò tutte le cose? Non lo so”.

Ma stamane non è scattato lo sgombero solo per questo palazzo. Anche l’ex scuola Hertz, in via Tuscolana 113, ha ricevuto la visita delle forze dell’ordine. Si tratta di una scuola che era inutilizzata da quattro anni quando il comitato popolare di lotta per la casa del quartiere la occupò e avviò quelle che definisce ‘autocostruzioni’: opere di ristrutturazione in cui gli stessi occupanti si impegnano in prima persona. Con questo sistema avevano ricavato una ventina di appartamenti.

“Siamo stati colpiti noi – spiega una attivista – unico comitato che aveva applaudito alla chiusura dei residence e che aveva offerto una risposta con le autocostruzioni. Autocostruzioni per le quali siamo stati accusati di estorsione, ma che potevano dare una soluzione. Autotassandosi per 100 euro al mese, queste famiglie si potevano garantire degli appartamenti. Una autocostruzione che evidentemente dava fastidio a molti”.

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