Torino, 12 mar. (LaPresse) – La ‘ndrangheta riciclava il denaro sporco inseredosi negli appalti delle grandi opere come la Tav, la costruzione del Porto di Imperia e le passate Olimpiadi del 2006. La conferma arriva dalla Corte di Cassazione, che il 10 marzo 2014 ha definitivamente confermato la confisca del patrimonio immobiliare di due affiliati alla ‘ndrangheta, Ilario D’Agostino, originario di Placanica (Reggio Calabria) e Francesco Cardillo, di Bovalino. Si tratta di dieci milioni di euro di case, box, terreni, nel torinese, in Lombardia e in Calabria, molti dei quali intestati alle società Ediltava ed Italia Costruzioni.

Il sequestro del tribunale di Torino era stato ordinato il 22 aprile 2012, dopo una proposta di misura di prevenzione avanzata dalla Dia di Torino. Le indagini, avviate nel 2008 dalla Dia di Torino, avevano fatto scoprire una rete di persone, imparentate tra loro, vicine o inserite nella ‘ndrangheta, che detenevano da anni il controllo di società di costruzioni e di altre attività economiche, con cui riciclavano il denaro sporco. Il modo per riciclarlo era inserirsi in appalti pubblici: quelli per la realizzazione di alcune tratte della Tav piemontese e per la costruzione delle opere connesse alle Olimpiadi di Torino 2006.

Negli ultimi tempi D’Agostino era addirittura riuscito ad inserire una sua impresa nei lavori per la realizzazione del nuovo porto di Imperia. Tra i beni sequestrati, una villa con garage a Legnano (Milano), che Italia costruzioni aveva rilevato nel 2007 dal fallimento della Floridia di Cosimo Barranca, originario di Caulonia, capo della locale di Milano, arrestato nel luglio 2010 dalla Ddadi Milano nell’ambito dell’operazione ‘Infinito’. E ancora otto case e garage a Villareggia (Torino), tre garage in centro a Torino, una casa a Calliano (Asti) e una ad Orbassano, una lussuosa casa con garage a Torino, alcuni terreni edificabili a Riace (Rc), un terreno edificabile lottizzato per la costruzione di un centro commerciale a Caulonia (Rc), quattro appartamenti con box auto a Cervere (Cn). E’ stata confiscata anche la somma di 157mila euro, provento della vendita di un’abitazione e relativi garage a Ulzio (To).

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