Roma, 24 feb. (LaPresse) – La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna emessa nei confronti del maresciallo Nicolò Pollari, ex presidente del Sismi, di Marco Mancini e di altri tre agenti dei servizi segreti, accusati del rapimento – undici anni fa – dell’imam egiziano Abu Omar, avvenuto a Milano il 17 febbraio 2003. Il rapimento sarebbe stato organizzato dalla Cia in collaborazione con i servizi segreti italiani, ma la sentenza della Cassazione ora scagiona i nostri 007. Motivazione dell’assoluzione: tutta la vicenda è coperta dal segreto di Stato quindi l’azione penale non poteva essere perseguita. “La Consulta ha annullato la sentenza di condanna senza rinvio cioè il processo è chiuso definitivamente – ci tiene a specificare l’avvocato Titta Madia, legale di Pollari -. E’ un verdetto che avrebbe dovuto esserci sei anni fa”. “E’ finito un incubo”, pare aver commentato Pollari alla notizia dell’assoluzione. “Il segreto di Stato è stato apposto da ben quattro presidenti del Consiglio, di differenti estrazioni politiche, da Berlusconi a Prodi fino a Monti e Letta”, conclude l’avvocato della difesa.

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