Roma, 21 gen. (LaPresse) – Un nuovo provvedimento di arresto è stato notificato stamane dalla guardia di finanza a monsignor Nunzio Scarano, già ai domiciliari a Salerno dopo essere stato arrestato nel giugno scorso per corruzione e riciclaggio nell’ambito di un’inchiesta sullo Ior.

I finanzieri hanno anche proceduto a sequestri per circa sei milioni e mezzo di euro, tra disponibilità finanziarie e immobili, riconducibili a Scarano. Con lui sono finiti in manette anche un altro sacerdote e un professionista.

La gdf sta perquisendo anche il domicilio romano di Scarano. Monsignor Nunzio Scarano fino al giugno 2013, quando fu arrestato, era addetto all’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica (Apsa), l’organismo della Santa Sede che si occupa della gestione del suo patrimonio economico, ed era responsabile in particolare del servizio di contabilità analitica.

Scarano finì agli arresti a giugno con l’accusa di aver tentato di far rientrare illegalmente dalla Svizzera venti milioni di euro attribuiti agli armatori salernitani D’Amico. L’accusa è di corruzione e calunnia, ma il prelato aveva ottenuto i domiciliari nella sua abitazione a Salerno. Il Vaticano, che ha aperto un’inchiesta, con una decisione storica, ha soddisfatto la richiesta ottemperando alla rogatoria della procura di Roma, dove è iniziato a dicembre il processo.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata