Caselle (Torino), 7 gen. (LaPresse) – Un guanto in lattice e alcune tazzine di caffé. Sono questi i nuovi elementi all’attenzione degli investigatori emersi oggi nell’ambito del triplice omicidio avvenuto domenica a Caselle, in provincia di Torino. Qui, in via Ferrari, alla periferia del paese, sono stati trovati morti – uccisi a coltellate – Claudio Allione, la moglie Mariangela Greggio e la madre di quest’ultima, Emilia Dall’Orto. Oggi Maurizio Allione, il figlio della coppia uccisa, ha trovato per terra, su un prato vicino alla casa, alcune tazzine di caffé, che sarebbero appartenute ai coniugi. Il ragazzo stava portando, insieme alla fidanzata Milena, i cani di famiglia (gli stessi trovati domenica chiusi in un sottoscala) da un amico affinché li custodisse, quando ha trovato le tazzine e ha avvisato i carabinieri. Nel pomeriggio, nello stesso luogo, gli investigatori hanno ritrovato un guanto in lattice, che è stato sequestrato.
NUOVO INTERROGATORIO PER IL FIGLIO. Maurizio Allione dalle 15 di questo pomeriggio fino alle 19.45 è stato nuovamente interrogato. I carabinieri lo hanno ascoltato ancora, dopo averlo sentito a lungo la notte tra il 5 e il 6 gennaio. Il ragazzo, secondo quanto raccontato ai militari, si trovava in Valle d’Aosta con la fidanzata Milena e alcuni amici il giorno dell’omicidio. A scoprire i corpi della nonna e dei suoi genitori era stato un suo amico, invitato dallo stesso Allione ad entrare in casa della sua famiglia, con cui non riusciva a mettersi in contatto. Il suo avvocato, Stefano Castrale, ribadisce che “Maurizio non è indagato. È stato sentito come persona informata sui fatti perché è colui che conosceva meglio di tutti questa famiglia, le loro abitudini, le loro conoscenze. L’ho visto molto provato, è stanco anche se è stato trattato con molta umanità. A me – riferisce il legale – ha detto di non essere stato lui”.
IL SOPRALLUOGO DEI RIS. Intanto questa mattina alle nove e trenta è iniziato il secondo sopralluogo dei Ris nella villetta. Ieri erano stati cinque ore nella casa delle vittime, rilevando tracce ematiche, biologiche e impronte. I carabinieri hanno fatto portare via dall’abitazione un gatto, di proprietà della coppia defunta. Con il metal detector gli esperti della scientifica hanno insistito nella zona del giardino, vasto almeno 150 metri quadrati, per cercare l’arma del delitto, un coltello, che non è ancora stato trovato.
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