Città del Vaticano (Vaticano), 25 dic. (LaPresse) – “Dona pace alla Repubblica Centroafricana, spesso dimenticata dagli uomini. Ma tu, Signore, non dimentichi nessuno! E vuoi portare pace anche in quella terra, dilaniata da una spirale di violenza e di miseria, dove tante persone sono senza casa, acqua e cibo, senza il minimo per vivere. Favorisci la concordia nel Sud-Sudan, dove le tensioni attuali hanno già provocato diverse vittime e minacciano la pacifica convivenza di quel giovane Stato”. Lo ha detto Papa Francesco nel messaggio di Natale e nella benedizione Urbi et orbi da piazza San Pietro gremita di persone da ogni parte del mondo.
“Troppe ne ha spezzate” di vite “negli ultimi tempi il conflitto in Siria, fomentando odio e vendetta. Continuiamo a pregare il Signore perché risparmi all’amato popolo siriano nuove sofferenze e le parti in conflitto mettano fine ad ogni violenza e garantiscano l’accesso agli aiuti umanitari. – ha proseguito Papa Francesco – Abbiamo visto quanto è potente la preghiera! E sono contento che oggi si uniscano a questa nostra implorazione per la pace in Siria anche credenti di diverse confessioni religiose. Non perdiamo mai il coraggio della preghiera! Il coraggio di dire: Signore, dona la tua pace alla Siria e al mondo intero”. Bergoglio rinnova l’appello a chi non crede ad aderire a questa richiesta di pace: “Anche ai non credenti dico di desiderare la pace, tutti uniti”.
“La vera pace – ha spiegato il pontefice latinoamericano proseguendo nel suo appello e nella sua preghiera per la fine delle violenze nelle zone di guerra del mondo – non è un equilibrio tra forze contrarie. Non è una bella “facciata”, dietro alla quale ci sono contrasti e divisioni. La pace è un impegno di tutti i giorni, la pace artigianale, che si porta avanti a partire dal dono di Dio, dalla sua grazia che ci ha dato in Gesù Cristo. Guardando il Bambino nel presepe, pensiamo ai bambini che sono le vittime più fragili delle guerre, ma pensiamo anche agli anziani, alle donne maltrattate, ai malatià Le guerre spezzano e feriscono tante vite!”.
“Tu, Principe della pace- prosegue il Papa – converti ovunque il cuore dei violenti perché depongano le armi e si intraprenda la via del dialogo. Guarda alla Nigeria, lacerata da continui attacchi che non risparmiano gli innocenti e gli indifesi. Benedici la Terra che hai scelto per venire nel mondo e fa’ giungere a felice esito i negoziati di pace tra Israeliani e Palestinesi. Sana le piaghe dell’amato Iraq, colpito ancora da frequenti attentati”.
“Tu, Signore della vita- aggiunge il pontefice – proteggi quanti sono perseguitati a causa del tuo nome. Dona speranza e conforto ai profughi e ai rifugiati, specialmente nel Corno d’Africa e nell’est della Repubblica Democratica del Congo”.
Parole e preghiere del Pontefice anche per la tragedia dell’immigrazione. “Fa’ che i migranti- chiede il Papa – in cerca di una vita dignitosa trovino accoglienza e aiuto. Tragedie come quelle a cui abbiamo assistito quest’anno, con i numerosi morti a Lampedusa, non accadano mai più!”.
Da Bergoglio poi nel suo messaggio di Natale prima della benedizione ‘Urbi et orbi’ un nuovo invito ad accogliere e a saper recepire la tenerezza di Dio nel cuore. “Cari fratelli e sorelle, in questo mondo, in questa umanità oggi è nato il Salvatore, che è Cristo Signore. Fermiamoci davanti al Bambino di Betlemme. Lasciamo che il nostro cuore si commuova, lasciamolo riscaldare dalla tenerezza di Dio; abbiamo bisogno delle sue carezze. Dio è grande nell’amore, a Lui la lode e la gloria nei secoli! Dio è pace: chiediamogli che ci aiuti a costruirla ogni giorno, nella nostra vita, nelle nostre famiglie, nelle nostre città e nazioni, nel mondo intero. Lasciamoci commuovere dalla bontà di Dio”.
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