Citta del Vaticano (Vaticano), 19 mag. (LaPresse) – “Novità, armonia e missione”. Su queste parole si concentra il Pontefice nella sua omelia della messa di Pentecoste stamane in piazza San Pietro. “La novità ci fa sempre un po’ di paura, ci fa sentire più sicuri avere tutto sotto il nostro controllo”, ha detto Papa Francesco. “Siamo aperti alle sorprese di Dio o ci chiudiamo con paura alla novità dello Spirito Santo? Siamo coraggiosi o ci difendiamo in strutture caduche che hanno perso la capacità di accoglienza?”, è ciò su cui il Pontefice invita a riflettere. “L’armonia la fa lo Spirito Santo”, ha detto Bergoglio.

“Solo lo Spirito Santo può suscitare la diversità e molteplicità e operare l’unità. Quando siamo noi a volere fare la diversità e ci chiudiamo in particolarismi portiamo la divisione e l’uniformità”, ha aggiunto. “Se ci lasciamo guidare dallo Spirito le diversità non diventano conflitto, perché la varietà viene vissuta nella commissione della Chiesa”. Sulla “missione” Bergoglio cita i teologi antichi: “l’anima è una barca a vela, senza la grazia dello Spirito Santo, senza la sua spinta non andiamo avanti. Lo spirito Santo ci spinge ad aprire le porte per uscire e testimoniare il vangelo. Lo spirito Santo è l’anima della missione”. “Lasciamo che lo Spirito santo ci apra alla missione e non chiudiamoci nel nostro gruppo. Ricordiamo le parole novità, armonia e missione. Ogni movimento chieda questo dono al Padre”, ha aggiunto Francesco alla conclusione della omelia.

“E’ la chiesa che mi porta Cristo e mi porta a Cristo: i sentieri paralleli sono tanto pericolosi”, ha detto ancora il Santo Padre nell’omelia con cui ha celebrato la messa di Pentecoste per i movimenti ecclesiali. “Quando ci si avventura andando oltre la dottrina e la comunità ecclesiale – ha detto papa Bergoglio – e non si rimane in esse, non si è uniti al Dio di Gesù Cristo. Chiediamoci allora ‘sono aperto all’armonia dello Spirito Santo, superando ogni esclusivismo? Mi faccio guidare da lui vivendo nella Chiesa e con la chiesa?'”.

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