Napoli, 6 mag. (LaPresse) – Questa mattina sono state arrestate 32 persone a Napoli, indiziate di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, per lo più tessili.
Le indagini, condotte dalla procura di Napoli, con l’intervento dei carabinieri di Caserta, che hanno portato agli arresti, sono partite nel dicembre del 2011. I rifiuti tessili erano importati dalla Germania ed esportati all’estero (Bolivia, India, Tunisia), senza essere selezionati e igenizzati come previsto dalle norme sanitarie. Gli indumenti venduti all’estero erano mescolati anche a rifiuti di altro genere, come escrementi, farmaci scaduti e cibi avariati. Durante gli arresti sono state effettuate perquisizioni che hanno permesso di sequestrare beni per un totale di 10 milioni di euro.
I carabinieri hanno ricostruito l’attività di tre associazioni distinte, che operavano nel napoletano, nel casertano, nel beneventano e nell’avellinese. In sostanza senza accordi diretti e seguendo solo criteri di opportunità, c’è stata una spontanea spartizione delle zone di competenza fra i tre gruppi criminali e gli indagati evitavano di invadere le zone nelle quali operavano gli altri. Oltre al primo gruppo che gestiva il traffico di rifiuti tessili all’estero, ce n’era anche un secondo che operava nello stesso ambito ma sul territorio locale e un terzo che gestiva finte associazioni Onlus no profit sempre impegnate nella raccolta e nello smaltimento di rifiuti.
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