Roma, 10 mer. (LaPresse) – “Preghiamo affinché lo Spirito Santo ci illumini nell’elezione del nuovo Papa: che sia un buon pastore che ci confermi nella nostra fede e renda più visibile l’amore verso i suoi figli”. Così Sean Patrick O’Malley, arcivescovo di Boston, durante la messa che ha celebrato a Santa Maria della Vittoria a Roma. La piccola chiesa barocca di via XX Settembre, disegnata da Carlo Maderno, era gremita di gente e stracolma di telecamere.

“Dio rimarrà sempre vicino a chi ha il cuore spezzato”, ha poi spiegato il cardinale durante l’omelia la parabola del figliol prodigo. “Il figliol prodigo che si allontana per fare una vita senza Dio – ha commentato il porporato – prima nega la realtà spirituale cui appartiene poi però capisce le ragioni che lo allontanano”.

“Il senso della parabola è che Dio è buono e le parole di Gesù sono chiarissime. Lui è più felice per una pecora ritrovata che per 99 perdute”. O’Malley, il cardinale in saio, ha sottolineato il passaggio delle scritture in cui si dice “bisognava far festa”. “Un momento di gioia”, secondo il cardinale americano “farisei ed ebrei vanno in crisi davanti a questo Gesù”. L’omelia si è concentrata soprattutto sul senso della misericordia del padre che accoglie il figlio perduto.

“Il padre insegna la misericordia al di là del senso comune. Il padre – ha spiegato – è fin troppo arrendevole appena lo vede riapparire, ma ha sperato ogni giorno che tornasse”. “Nei confronti del fratello più grande – ha aggiunto – questo padre è ugualmente mite: quanto amore, quanta paternità nel suo modo di fare”.

“Il padre non complica la vita al figlio che ritorna e la Quaresima è il momento giusto per ritornare a Dio. Un atto di riconciliazione attraverso il ritorno di chi si è perduto. E anche la comunità cristiana dovrebbe fare lo stesso. Proprio le esperienze negative – ha aggiunto il frate cardinale americano – danno valore alla vita. Ognuno è cercatore di felicità e spesso si cerca laddove non è”. In questo senso, ha continuato O’Malley, la Quaresima può costituire per il cristiano “un nuovo inizio, il ritorno alla famiglia”.

“Questa è una domenica speciale: ci prepariamo al Conclave. Il mondo cattolico è unito nella preghiera e lo Spirito Santo ci guida e scende nel giorno di Pentecoste in compagnia della Madonna, regina degli apostoli”. Il Padre “conceda a voi il ritorno a casa. Lo Spirito Santo vi guidi ad un’autentica conversione del cuore e vi sostenga nella lotta contro il maligno”, ha concluso quindi O’Malley.

Al cappuccino ex missionario che potrebbe diventare il Papa in saio, l’atteso Francesco I, il parroco don Stefano Guernelli ha detto: “Lei ha dichiarato a chi la giudica papabile che ‘è surreale e spaventoso solo a pensarci’, ma noi ci auguriamo però che questa sia la sua ultima visita come cardinale titolare. Auguri Eminenza”.

“Un uomo umile ma deciso nell’agire – ha spiegato il rettore dei padri Carmelitani nel rivolgersi a O’Malley – il suo unico handicap è quello di essere un frate e per giunta cappuccino”.

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