Milano, 22 feb. (LaPresse) – I pm di Milano che si occupano del caso Maugeri hanno concluso le indagini sulla clinica di Pavia e ipotizzano, per il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il reato di associazione a delinquere. Lo ha reso noto il procuratore Edmondo Bruti Liberati in un comunicato.

La Procura di Milano ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini in vista della richiesta di rinvio a giudizio a 17 persone tra cui, oltre a Formigoni, il faccendiere Pierangelo Daccò, l’ex assessore alla Sanita’ della Lombardia Antonio Simone, gli ex vertici dell’ospedale privato di Pavia. Destinatari del provvedimento sono anche Nicola Maria Sanese dirigente del Pirellone, il direttore generale dell’assessorato alla Sanita’ Carlo Lucchina e Alberto Perego, memores domini e amico di lunga data del presidente Formigoni. Le accuse a vario titolo sono associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, frode fiscale, riciclaggio e interposizione fittizia. La vicenda riguarda una distrazione di fondi milionaria dalle casse della Maugeri, avvenuta tra il 1997 e il 2011. Daccò, Simone e altre 5 persone sono state arrestate nell’ambito di questa stessa vicenda.

Il presidente uscente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, secondo i pm che hanno indagato sul caso Maugeri sarebbe il promotore dell’associazione a delinquere che ha portato ad una ingente distrazione di fondi dalle casse dell’ospedale pavese. E’ quanto emerge dal documento di chiusura delle indagini sulla Fondazione Maugeri.

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