Casale Monferrato (Alessandria), 19 gen. (LaPresse) – Ancora una volta la Pro Patria viene coinvolta in un episodio di razzismo. Dopo l’amichevole contro il Milan sospesa per i cori razzisti di una parte del pubblico nei confronti di Kevin Prince Boateng oggi una gara della formazione lombarda è stata nuovamente fermata e sospesa per un presunto episodio di insulto di stampo razziale. E’ successo a Casale dove, nel match giovanile categoria ‘Berretti’, i lombardi stavano vincendo per 2-0 nei confronti dei padroni di casa. I piemontesi, come spiegato tramite il loro sito internet, hanno deciso di lasciare il campo al 38′ del primo tempo per un insulto nei confronti del calciatore di colore Fabiano Ribeiro al quale il giocatore ha risposto con un pugno venendo espulso dal campo. “Una circostanza che ha suscitato un profondo sgomento nei giocatori e nello staff tecnico nerostellato i quali, autonomamente, hanno deciso di non proseguire la partita”, ha spiegato il club. La Pro Patria ha replicato con un comunicato dove la società: “comunica che dopo aver ascoltato i giocatori, i dirigenti e lo staff tecnico, si riserva di conoscere le decisioni del giudice sportivo prima di rilasciare dichiarazioni in merito, sicuri che quanto accaduto verrà chiarito dagli organi competenti”.

Sull’episodio la Lega Pro ha reso noto di aver trasferito gli atti inerenti l’accaduto agli organi competenti per poter compiere tutte le indagine necessarie. “Tali comportamenti razzisti non possono essere più ammessi e tollerati – ha affermato Mario Macalli, presidente della Lega Pro – Se realmente dovesse trattarsi di un atto di razzismo la Lega Pro si schiererà, ancora una volta, con fermezza contro i comportamenti accaduti. Porteremo avanti una lotta senza quartiere, non sono questi i valori che il calcio e la società devono trasmettere. Andremo fino in fondo all’indagine, il calcio deve essere un veicolo di valori umani e sportivi”.

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