Roma, 8 dic. (LaPresse) – “Con il suicidio ieri di un detenuto ad Ariano Irpino abbiamo superato i 55 suicidi di Stato dall’inizio dell’anno, tutte vittime di una politica criminale”. Lo afferma il deputato del Pdl Alfonso Papa, riferendosi alla morte di un recluso napoletano di 48 anni che nella giornata di ieri si è impiccato utilizzando un lenzuolo nella sua cella nel carcere di Ariano.
“Se una persona perde la vita in un incidente stradale o su un cantiere l’evento luttuoso colpisce la sensibilità di tutti, della politica e dell’informazione – continua Papa – Se invece decine di persone compiono l’atto estremo del suicidio in una cella dove sono sottoposti alla potestà punitiva e alla tutela dello Stato, nessuno si scompone. Questi tecnici e politici, che ad oggi non sono stati capaci di adottare un provvedimento veramente efficace, e non meramente spot, contro il sovraffollamento, dovrebbero avere il coraggio di dire che chi muore in carcere in fondo se l’è andata a cercare”.
“Se a questo aggiungiamo che il 40 per cento di quei detenuti costretti a condizioni inumane sono in attesa di giudizio, si appalesa ancora di più la connotazione criminale di uno Stato che anticipa la pena verso presunti innocenti”, conclude Papa.
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