Roma, 22 ott. (LaPresse) – E’ finita con cinque fermi l’irruzione neofascita in due licei classici romani. Prima è toccato al Mameli e poi al più ben noto Giulio Cesare. Tutto è iniziato intorno a mezzogiorno. Una ventina di ragazzi con il passamontagna e, secondo alcuni testimoni con i bastoni, hanno fatto irruzione nelle aule anche con i fumogeni distribuendo volantini. L’azione al Giulio Cesare è stata rivendicata dal Blocco Studentesco, area vicina a CasaPound che però si dissocia dal blitz al Mameli. “Rivendichiamo l’azione fatta al Giulio Cesare ma siamo totalmente estranei ai fatti accaduti nel liceo Mameli”, dichiara Fabio De Martino, responsabile romano di Blocco studentesco.

“L’azione alla scuola di Corso Trieste era dimostrativa, contro il ddl Aprea e la progressiva privatizzazione della scuola pubblica, ma pacifica: non c’erano bastoni”. Al Mameli un gruppo di studenti ha cercato di scavalcare i cancelli per fare irruzione: gli autori del blitz sono stati bloccati dall’intervento del personale della scuola. Anche in questo caso è stato richiesto l’intervento della polizia che però è arrivata troppo tardi sul luogo del blitz. Alcuni testimoni, minorenni, del Giulio Cesare, raccontano di un’irruzione con bastoni al grido di ‘Viva il Duce’. Ora tutto è al vaglio degli inquirenti. Intanto le targhe di alcuni motorino potrebbero incastrare gli autori del blitz al Mameli. Due ragazzi sono stati fermati dalla polizia, tre dai carabinieri. Tutti hanno dai 15 ai 19 anni. E sui loro motorini, informa la questura, sono stati trovati in possesso di materiale fotografico e volantini. Materiale ora al vaglio degli investigatori.

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