Torino, 24 ago. (LaPresse) – Oggi pomeriggio circa centocinquanta attivisti No Tav della Valsusa e di Torino hanno occupato i locali della Promogeovalsusa in Corso Trapani 39 a Torino. “Se il movimento – si legge in una nota dei No Tav – aveva reso pubblico nei mesi scorsi un dossier nel quale si indagano le ditte e i personaggi che sono implicati nella costruzione dell’Alta velocità (persone note alla cronaca grazie al loro curriculum penale di fallimenti, bancarotte fraudolente, turbative d’asta, eccetera) oggi, tra questi funamboli spericolati con la gestione del denaro pubblico e altrui, troviamo anche i soci della Geovalsusa srl”.
“Questa società – è la denuncia del movimento nel comunicato – nata un mese dopo la chiusura del bando per i lavori alla Maddalena di Chiomonte (24 aprile 2011 data ufficiale di chiusura del bando, società costituita il 20 maggio 2011) fa parte di quella costellazione di nuove società guidate dai soliti faccendieri che hanno visto in Valsusa la possibilità di accaparrarsi un ricco bottino. Non è un caso che tra i soci della Geovalsusa srl ci sia il noto Accattino Giuseppe, ingegnere che ha fatto per dieci anni il consigliere comunale per la Dc, poi si è guadagnato un posto di amministratore presso l’Amiat ed è stato indagato per falso in bilancio della Assot, azienda di Orbassano, perfetto esempio di una pessima gestione della cosa pubblica”.
“La Geovalsusa – continua il comunicato – è entrata nel consorzio Valsusa-Piemonte per l’alta velocità a fine maggio dunque, a un mese dall’inizio dell’occupazione militare della Maddalena di Chiomonte, a seguito dello sgombero violento del presidio No Tav, la libera Repubblica della Maddalena, che da mesi oramai viveva in quelle zone dove oggi sorge il cantiere per l’alta velocità. La contestazione di oggi alla Geovalsusa Srl ha diverse ragioni, una delle quali è quella per cui essa è complice della militarizzazione e della devastazione del territorio che a partire del 27 giugno 2011 continua ed essere imposta alla Val di Susa. Per territorio militarizzato intendiamo la presenza in Valle di centinaia di uomini delle forze dell’ordine, lautamente pagati, a controllare e asfissiare gli abitanti della valle, impedendo l’accesso alle loro terre e la libera circolazione sul territorio. Militarizzazione è la creazione di un sito strategico nazionale laddove è in corso la protesta legittima di una popolazione intera, ma lo è anche la nuova strategia adottata della questura dei fogli di via, provvedimenti del prefetto con i quali a numerosi No Tav viene impedito l’accesso alla Val di Susa per motivi di ordine pubblico”.
“L’occupazione della sede dell’azienda Promogeovalsusa da parte di alcuni teppisti No Tav non è solo un’azione dimostrativa, ma un’autentica intimidazione in stile mafioso nei confronti di un’impresa per il solo fatto di aver espresso interesse a partecipare a un appalto relativo alla Tav, cosa del tutto normale in un momento di crisi come quello attuale dove le aziende cercano di ottenere commesse e di tutelare i propri dipendenti”, commenta in una nota Stefano Esposito del Pd. “L’intimidazione alla gente che lavora è un atto particolarmente vile”, gli fa eco il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota. “Esprimo – aggiunge – la mia totale solidarietà all’azienda coinvolta e chiedo, in tema di ordine pubblico, che vengano adottate tutte le misure necessarie per tutelare le imprese che lavorano per la realizzazione di quest’opera”.
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