Milano, 11 giu. (LaPresse) – Colpo di scena all’Expo 2015 con le dimissioni del commissario straordinario di Giuliano Pisapia. Una mossa meditata da qualche giorno, anticipata in una lettera a Mario Monti lo scorso venerdì e resa nota oggi all’assemblea di Assolombarda. Solo in tarda serata la risposta dal Governo, che auspica un ripensamento. Gelido invece l’altro commissario, Roberto Formigoni: “Un conto è richiamare il Governo alle proprie responsabilità, un conto è abdicare. Abdicare alle proprie responsabilità sarebbe inaccettabile. Il momento scelto è il meno opportuno perché domani mattina dobbiamo presentarci al Bie per l’assemblea generale. Cosa facciamo?”.

Proprio l’astio tra Pisapia e Formigoni, troppo protagonista secondo gli uomini del comune, è uno dei motivi che spiegherebbero il gesto di Pisapia. Secondo altri invece l’intento di Pisapia era dare uno scossone sull’Expo 2015, dimenticato da molti. “Un decisione difficile, sofferta, che non significa tirarsi indietro ma che, anzi, vuole essere una spinta ad una reale e concreta partecipazione del governo nazionale a una maggiore attenzione – ha spiegato il sindaco annunciando il gesto odierno – ad una non solo formale assunzione di responsabilità da parte di chi ci governa, per l’unico grande evento internazionale previsto in Italia nei prossimi anni”. A leggere queste parole sembra quasi che Pisapia abbia il timore che l’Expo faccia la fine della candidatura olimpica di Roma 2020, affossata da Monti. “E’ indispensabile, è fondamentale che ci sia chi, per conto del governo si dedichi a tempo pieno a questo progetto. Che è un’occasione per Milano, per la Lombardia, per tutto il Paese” ha aggiunto Pisapia.

In serata, oltre alle parole di circostanza, Monti ha anche fatto sapere in una nota che darà vita “per rafforzare ulteriormente l’azione del Governo centrale” presso la presidenza del consiglio dei ministri di “un tavolo di coordinamento composto dal presidente del consiglio, dal viceministro Vittorio Grilli, dal viceministro Mario Ciaccia, dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Paolo Peluffo e dal sottosegretario agli Esteri Marta Dassù”. Tale azione di coordinamento “potrà essere utile quanto più forte sarà l’impegno operativo a livello territoriale da parte degli enti incaricati, veri protagonisti del successo dell’iniziativa”. Gelo invece sui fondi, anzi il Governo ha addirittura detto di no alla deroga al Patto di Stabilità richiesta dagli enti locali. Una partita da 520 milioni in 4 anni.

In serata Pisapia è comunque partito per Parigi per la fondamentale riunione di domani del Bie, l’ente che organizza le Expo. Al suo fianco ci sarà Formigoni, tutte le diplomazie lavorano per una riappacificazione tra i due, dopo un blitzkrieg che ha colto tutti di sorpresa e che a livello internazionale certo non giova all’immagine dell’Italia.

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