Roma, 16 mag. (LaPresse) – Un complesso alberghiero e alcuni terreni a Pantelleria, in Sicilia, riconducibili alla famiglia dell’ex leader libico Gheddafi, per un valore complessivo di circa 20 milioni di euro, sono stati sequestrati dai finanzieri del comando provinciale di Roma. I provvedimenti – emessi dalla Corte di Appello di Roma – seguono i sequestri, dello scorso marzo, di un ingente patrimonio attribuibile al defunto leader libico, per un valore complessivo di oltre 1,3 miliardi di euro. Fra gli asset all’epoca sottoposti a vincolo, detenuti attraverso società operanti in Italia, spiccano le partecipazioni azionarie in Unicredit, Eni, Finmeccanica, Fiat, Fiat Industrial, Juventus.
Gli accertamenti delle fiamme gialle hanno consentito di individuare altre società collegate alla famiglia Gheddafi, una delle quali risultata proprietaria del complesso alberghiero e di alcuni terreni, situati nell’isola di Pantelleria, a ‘Punta Tre Pietre’. L’attività della polizia tributaria di Roma si inserisce nella rogatoria internazionale, richiesta dal tribunale penale internazionale de L’Aja nell’ambito del procedimento per crimini contro l’umanità nei confronti di Gheddafi, del figlio Saif Al Islam e dell’ex capo dei servizi segreti Abdullah Al Senussi, volta a cautelare il patrimonio degli imputati, ai fini del risarcimento delle vittime del regime.
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