Palermo, 6 apr. (LaPresse) – L’ufficio misure di prevenzione-sezione patrimoniali della questura di Palermo ed il Gico della guardia di finanza hanno dato esecuzione ai provvedimenti emessi dal tribunale di Palermo sequestrando numerosi beni riconducibili all’imprenditore carinese Salvatore Cataldo, appartenente a Cosa Nostra, per un valore totale di 13 milioni di euro. Il coinvolgimento di Cataldo nelle dinamiche della criminalità organizzata è emerso dalle rivelazioni dei collaboratori di giustizia Francesco Briguglio e Gaspare Pulizzi. I collaboratori hanno raccontato del coinvolgimento del Cataldo nelle attività estorsive della famiglia di Carini e in gravi fatti di sangue: si è reso responsabile infatti dell’occultamento del cadavere di un associato vittima della lupara bianca, Giovanni Bonanno, i cui resti sono stati ritrovati nei primi mesi del 2008 in un terreno di pertinenza di un’impresa di costruzione di proprietà di Cataldo; nel 1999 aveva occultato i cadaveri di Antonino Failla e Giuseppe Mazzamuto. Il patrimonio sequestratato è costituito da aziende, beni immobili e conti correnti.

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