Bari, 24 feb. (LaPresse) – Sono 467 i falsi braccianti che sono stati scoperti dalla guardia di finanza di Mola di Bari durante una verifica fiscale che ha permesso di recuperare anche ricavi non dichiarati per 4 milioni e 200mila euro, un’Iva non versata per oltre 400mila euro e di scoprire fatture false per oltre un milione di euro. La truffa all’Inps ammonta in totale a oltre ad 1 milione e 200mila euro. Le indagini hanno preso avvio dai controlli della guardia di finanza che ha scoperto che a nome della società barese non risultavano dichiarazioni fiscali. La sua sede era costituita da un capannone, apparentemente abbandonato, situato nella campagne tra Noicattaro e Torre a Mare, in provincia di Bari. L’impresa dichiarava però formalmente di avere centinaia di lavoratori alle sue dipendenze, per i quali avrebbe dovuto disporre di uffici e di strutture compatibili. Questi elementi fra loro discordanti hanno portato a estendere le verifiche fiscali anche all’abitazione del responsabile legale della società in questione.
E’ risultato, al termine dei controlli, che per 467 braccianti agricoli l’impresa avesse predisposto e presentato, presso gli uffici pubblici del centro per l’impiego e l’Inps, documenti attestanti falsi rapporti di lavoro, consentendo ai falsi dipendenti di percepire contributi previdenziali per oltre 1 milione e 200mila euro. Il danno cresce ulteriormente se si considerano i benefici pensionistici e le altre indennità ricevuti dai falsi lavoratori. In totale sono state denunciate 469 persone, due delle quali anche per reati inerenti la normativa tributaria.
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