Milano, 10 feb. (LaPresse) – Gli agenti del commissariato Bonola di Milano hanno sequestrato 40 chili di cocaina e arrestato 5 cittadini ecuadoriani per detenzione finalizzata allo spaccio di droga con l’aggravante dell’ingente quantità. Le indagini sono partite da un arresto dalla guardia di finanza, che l’estate scorsa aveva individuato e fermato un corriere cubano, in arrivo da Santo Domingo con oltre 2 chili di cocaina nascosti nella valigia. In dicembre il gruppo a cui apparteneva il corriere ha mandato un proprio componente in Ecuador per organizzare un’altra importazione di droga. Si tratta di un 34enne, regista ed attore teatrale, che grazie al suo lavoro era riuscito ad instaurare rapporti con dipendenti del consolato dell’Ecuador a Milano e a convincerli ad organizzare la spedizione della droga in un pacco diplomatico. Il ministero degli Esteri dell’Ecuador, all’oscuro di tutto, ha autorizzato dietro pagamento l’uso del canale diplomatico per quella che doveva essere una spedizione di materiale promozionale da utilizzare nel corso di una manifestazione sulle Isole Galapagos. A metà gennaio gli addetti della dogana di Linate e le fiamme gialle hanno aperto i pacchi destinati al consolato. Dentro c’erano 80 boccali artigianali, ma nel rivestimento interno erano nascosti 40 chili lordi di cocaina liquida. Nei giorni successivi il pm ha emesso un provvedimento di fermo nei confronti di 5 cittadini ecuadoriani, per cui ravvisava il pericolo di fuga.

Un’operazione seguita anche dal ministro degli Esteri dell’Ecuador, Ricardo Patino, che ha confermato la notizia del ritrovamento di 40 chili di cocaina in pacchi diplomatici diretti in Italia, aggiungendo che è passato attraverso un Paese terzo. Patino ha dichiarato che le autorità italiane hanno chiesto il permesso, lo scorso mese, di aprire gli otto pacchi in cui è stata trovata la droga. I colli, ha detto, sono stati ispezionati dai cani antidroga prima di lasciare l’Ecuador. Patino ha fornito il nome di uno dei due arrestati. Si tratta di Cristian Loor, cittadino ecuadoriano che ha ottenuto il permesso di usare la posta diplomatica del Paese per inviare oggetti per una produzione teatrale per la promozione dell’Ecuador alle isole Galapagos.

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