Grosseto, 28 gen. (LaPresse) – E’ stato individuato dai sommozzatori della guardia di finanza il corpo della 17esima vittima del disastro dell’isola del Giglio. Si tratta di una donna, che non indossava il giubbotto di salvataggio. La salma è stata trovata in corrispondenza del ponte 6, nella parte sommersa della Concordia. Nel frattempo dalla prefettura di Grosseto è stata resa nota l’identità di un altro corpo trovato nei giorni addietro: appartiene a Inge Schall, una cittadina tedesca.
Alle 13 si è tenuta inoltre la conferenza stampa di Smith & Savage, l’impresa incaricata dello svuotamento della Concordia dal carburante. Le operazioni di defueling, il cui inizio era previsto tra stasera e domani, sono state rimandate a causa del maltempo. Lo hanno reso noto il portavoce della Royal Boskalis che controlla la Smith & Savage, Martin Schuttevaer, e Corrado Neri, dell’impresa Fratelli Neri. Sembra che sia previsto cattivo tempo fino a martedì della prossima settimana per cui, se le condizioni non miglioreranno, non sarà possibile riprendere le attività di pompaggio del carburante per ragioni di sicurezza.
I tecnici hanno spiegato che la prima fase per la rimozione del carburante dalla Concordia, quella dei rilievi preliminari, è terminata mentre la seconda fase che riguarda il defueling di almeno il 50% del carburante è stata interrotta per le condizioni meteo marine. Stamattina infatti a causa del forte vento e delle onde troppo alte è stato fatto allontanare dalla nave il pontone Meloria utilizzato per le operazioni di frangiatura. Il pontone è un tipo di galleggiante usato come piattaforma per il trasporto di merci di qualsiasi tipo o per eseguire lavorazioni sopra e sotto il livello dell’acqua su cui galleggia.
Una volta che il tempo sarà migliorato, le operazioni di pompaggio dovrebbero durare circa tre settimane, che è il tempo necessario per completare lo svuotamento delle cisterne esterne. I tecnici della Smith & Savage hanno aggiunto che “all’interno, invece, non abbiamo ancora potuto fare nessuna stima. Nella parte interna è necessaria un’operazione più lunga e complicata ma nelle cisterne a prua ci sono in ogni caso più dei 2/3 del carburante totale”. “Se il tempo dovesse peggiorare – spiegano – mentre noi stiamo aspirando il carburante dalla nave, ci sono delle valvole montate a scafo che possono essere chiuse nel caso in cui i sommozzatori lo ritengano necessario”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata