Milano, 27 gen. (LaPresse) – La squadra mobile di Milano sta eseguendo, nell’ambito dell’indagine che il 30 novembre scorso ha riguardato il clan Lampada, in diverse città italiane arresti, perquisizioni e sequestri di immobili. Il blitz è stato disposto dal gip del tribunale di Milano su richiesta della direzione distrettuale antimafia e tocca anche ambienti istituzionali che avrebbero favorito il clan. Dal provvedimento, riferisce una nota, sono stati colpiti anche alcuni pubblici ufficiali.
Ci sono anche tre finanzieri e il direttore dell’hotel Brun di Milano tra le persone arrestate questa mattina nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Dda di Milano sul clan della ‘ndrangheta Valle-Lampada. Lo ha annunciato il capo della Squadra Mobile di Milano, Alessandro Giuliano. I tre marescialli delle fiamme gialle Michele Didio, 34 anni, Michele Noto, 39anni e Luciano Russo di 36 anni hanno ricevuto nel 2008 e nel 2009 una somma tra i 40mila e i 60mila euro al mese ciascuno per chiudere un occhio nei controlli sulle attività del clan. In manette anche il direttore dell’hotel ‘Brun’ di Milano, Domenico Moretti di 69 anni, accusato di favoreggiamento personale. In manette anche l’imprenditore reggino, domenico Gattuso di 35 anni, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
I tre finanzieri arrestati oggi da agenti della squadra mobile di Milano e del Gico, facevano parte di una squadra che controllava i videopoker ed erano comandati da Luigi Mongelli, arrestato il 30 novembre scorso nell’ambito della stessa inchiesta contro il clan Valle-Lampada, con l’accusa di associazione mafiosa. “Nel corso di un anno e mezzo avevano ottenuto dal clan Valle Lampada circa 720mila euro in contanti per chiudere un occhio sui controlli”, spiega il tenete colonnello Marco Menegazzo, comandante del Gico di Milano.
“E’ troppo presto per quantificare il danno alle casse dello Stato prodotto dal comportamento dei finanzieri – aggiunge – anche se pensiamo che il clan abbia avuto un’ingente risparmio nel non pagare le tasse, superiore o almeno pari alla somma che versava ai militari”. Al momento non risulta che i tre finanzieri prendessero somme di denaro da altri commercianti o società che gestivano i videopoker ma gli accertamenti sono ancora in corso.
“Il direttore dell’hotel Brun, Domenico Moretti, è accusato di favoreggiamento – spiega il capo della mobile Alessandro Giuliano – per aver comunicato al boss Giulio Lampada che la mobile di Milano aveva fatto dei controlli nel suo hotel”. In carcere a Reggio Calabria è finito invece l’imprenditore 35enne Domenico Gattuso, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata