Roma, 16 dic. (LaPresse) – E’ rientrato in Italia stamane, a Roma, Francesco Azzarà, il cooperante italiano di Emergency rapito in Sudan il 14 agosto. E’ arrivato con un volo speciale, dopo essere stato liberato ieri. E’ durata quindi quattro mesi la prigionia di Azzarà, rapito il 14 agosto scorso a Nyala, capitale del sud Darfur. La conferma della notizia è arrivata poco dopo le 16 di ieri da alte autorità sud sudanesi, che hanno contattato l’organizzazione umanitaria per comunicare la liberazione del cooperante.. “La situazione in Darfur – ha spiegato Gino Strada, fondatore di Emergency – è estremamente complessa e abbiamo lavorato a stretto contatto con le autorità del posto. Finisce un incubo, non ne potevamo più, finalmente la telefonata che tanto aspettavamo è arrivata. Adesso è il momento della festa della sua famiglia e di Emergency”.
Per Emergency è il momento di condividere la gioia “con Francesco e con la sua famiglia che per 124 giorni ha dimostrato grande forza e fiducia nel nostro operato, nel lavoro delle autorità sudanesi impegnate per la sua liberazione e con tutti coloro, privati cittadini e istituzioni, che in questo lungo periodo hanno manifestato la loro solidarietà a Francesco Azzarà, alla sua famiglia e a Emergency”.
Due giorni fa l’organizzazione umanitaria aveva parlato di “liberazione in tempi brevi” riferendo che la autorità locali avevano dato rassicurazioni sulle condizioni di salute del cooperante. L’unità di crisi della Farnesina, che in questi mesi è sempre stata in contatto con la famiglia di Azzarà e con Emergency, ha lavorato, in collaborazione con le ambasciate italiane in Darfur e in Sudan, affinché il 34enne fosse liberato il più presto possibile.
Azzarà era stato rapito il 14 agosto a Nyala, capitale del sud Darfur, mentre si trovava in auto diretto verso l’aeroporto della città. Il 34enne era alla sua seconda missione come logista del Centro pediatrico che Emergency ha aperto in città nel luglio del 2010. L’organizzazione, subito dopo il rapimento, ha immediatamente attivato in Darfur e a Khartoum tutti i contatti a sua disposizione e mantenendo stretti contatti con la farnesina, la famiglia del cooperante, le autorità sudanesi e quelle italiane.
Tra i primi ad esprimere “gioia” per la liberazione del cooperante il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che lo scorso 16 settembre aveva appeso in piazza del Campidoglio l’immagine di Azzarà con la scritta “Liberate Francesco”. “Ci farebbe davvero piacere accogliere Francesco una volta tornato in Italia – ha detto Alemanno – qui in Campidoglio per dargli a nome di tutti un caloroso bentornato a casa”. Per il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, quello che si avvicina sarà “un Natale speciale” per il 34enne e la sua famiglia. “Mi auguro – ha dichiarato il primo cittadino del capoluogo lombardo – di poterlo incontrare presto, magari proprio a Palazzo Marino dove è stata esposta la sua foto e l’appello affinchè gli fosse restituita la libertà”.
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