Palermo, 10 dic. (LaPresse) – La guardia di finanza di Palermo ha scoperto un canale di rifornimento del mercato del falso che faceva capo a una cinese di 54 anni, risultata priva del permesso di soggiorno, nei cui confronti, oltre alla denuncia per commercio di prodotti contraffatti e ricettazione, sono scattate anche le procedure per l’espulsione. I finanzieri sono risaliti a lei mettendo sotto osservazione i movimenti di alcuni ambulanti abusivi, arrivando ad individuare un box anonimo in via Maqueda nella disponibilità della denunciata, dal quale i venditori uscivano con bustoni e scatole di cartone. Dopo il controllo di uno di loro, scoperto in possesso di accessori per abbigliamento falsi pronti ad essere messi in vendita lungo le strade del centro di Palermo, i militari hanno sottoposto a perquisizione il locale, adibito a deposito di prodotti contraffatti di vario genere. Per un totale di oltre 54mila oggetti.
In particolare, sono stati scoperti e posti sotto sequestro 2.695 borsette, 1.119 cinture, 5.569 altri accessori per abbigliamento, 1.380 lampadine, 3.007 zaini, 1.396 portacellulari, 658 portachiavi, 565 orologi, 11.500 cappelli, 24.676 giocattoli, 1.050 accendini, 871 contenitori, tutti recanti i loghi contraffatti di diverse case di produzione, per un complesso di 54.486 ‘pezzi’ che avrebbero fruttato all’atto della vendita poco meno di mezzo milione di euro. Tutti prodotti sono stati acquistati in nero, non essendo stata rinvenuta alcuna documentazione comprovante la provenienza o la regolare fatturazione.
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