Roma, 23 nov. (LaPresse) – Inizierà domani il processo d’appello sull’omicidio di Simonetta Cesaroni, la ragazza uccisa con 29 coltellate negli uffici dell’Aiag in via Poma, a Roma e per il quale è stato condannato in primo grado a 24 anni di reclusione il 26 gennaio scorso, l’ex fidanzato della giovane, Raniero Busco. I legali dell’imputato, gli avvocati Paolo Loria e Franco Coppi, negli atti d’appello hanno sollecitato la riapertura del dibattimento finalizzata, tra l’altro, allo svolgimento di una maxi-perizia. Sarà la I Corte d’assise d’appello, presieduta da Mario Lucio D’Andria con a latere Giancarlo De Cataldo, a doversi pronunciare su una vicenda che è ha sempre catturato l’attenzione dell’opinione pubblica e dei media.

Anche in quest’occasione, causa un’ingente richiesta di autorizzazione alle riprese e di accessi di cronisti, si è dovuto stabilire lo svolgimento del processo in un’aula diversa da quella rituale, ossia nell’aula magna, la sala Europa, della Corte d’Appello. La perizia sarà chiesta per riesaminare quelle tracce biologiche trovate sul corpetto che indossava Simonetta quando fu uccisa, nonché su un’altra traccia trovata sulla maniglia della porta dell’ufficio dove fu commesso il delitto.

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