Roma, 2 nov. (LaPresse) – “Ricordare a Pechino e al mondo libero che il problema del Tibet non si risolverà mai con la brutale repressione e la propaganda menzognera cui, peraltro, nessuno crede più”. E’ questo l’obiettivo della manifestazione che ha radunato, in piazza Montecitorio, a Roma decine di attivisti della comunità tibetana italiana e dell’Associazione Italia-Tibet, insieme ad esponenti di altri gruppi di promozione e sostegno dei diritti umani. Una protesta pacifica in ricordo dei giovani tibetani che si sono immolati, dandosi fuoco, per protestare contro il regime di repressione cinese. “Finché la Cina continuerà nella sua ottusa e cocciuta negazione del problema Tibet – hanno spiegato gli organizzatori – lo spirito e l’eroismo dei tibetani saranno sempre lì, indomiti e coraggiosi emblemi di un popolo che non intende farsi normalizzare”. E proprio in segno di protesta due attivisti tibetani oggi si sono calati in corda doppia lungo il lato della stazione ferroviaria di Cannes dove sta per cominciare il G20.
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