Il governo punta ad accelerare sulle terze dosi

L’Italia alle prese con la quarta ondata di covid torna ai livelli di fine aprile. Nelle ultime 24 ore i casi registrati sono stati 13.764 con 71 decessi e un tasso di positività del 2,1%. Prosegue pure la lenta risalita della pressione ospedaliera con +60 ricoveri nei reparti di area medica e +15 nelle terapie intensive. Gli ingressi giornalieri sono 57 con 588 ricoverati in totale. “Abbiamo 13mila contagi, la situazione è sotto controllo ma c’è un costante peggioramento che non può lasciarci indifferenti”, il pensiero del ministro per gli Affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini.

Il governo punta ad accelerare sulle terze dosi

Palazzo Chigi, riunione della Cabina di regia presieduta dal Presidente del Consiglio Draghi

La volontà del governo è quella di accelerare sulle terze dosi. E che il vaccino sia l’arma principale contro la pandemia lo mette nero su bianco uno studio Iss pubblicato oggi dalla rivista Eurosurveillance. In Italia tra gennaio e settembre grazie alla campagna vaccinale sono state evitate 22mila morti. Di queste – precisa l’Iss – il 71% è negli over 80, la prima fascia di età a raggiungere alte coperture oltre a quella a maggior rischio di morte per Covid, il 18% nella fascia 70-79, l’8% nella 60-79 e il 2% negli under 60, gli ultimi a essere vaccinati. “Malgrado ormai non ci siano dubbi sull’importanza di questo strumento, insieme agli altri di cui disponiamo come il distanziamento e le mascherine, ancora milioni di persone non sono protette”, l’amara riflessione del presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro. L’invito è quindi quello di “iniziare l’iter per chi ancora non l’ha fatto, e di proteggersi con il richiamo, soprattutto se si fa parte delle categorie più fragili, le prime a cui è stata offerta questa possibilità”.

Crescono i casi nelle scuole: boom di quarantene in Lombardia

Intanto crescono soprattutto i casi nelle scuole. In Lombardia si registra un vero e proprio boom di classi in quarantena. Secondo l’ultimo monitoraggio della Direzione generale Welfare, al 21 novembre sono 902 per un totale di 15.305 alunni e 1.150 operatori scolastici. Il 7 novembre erano 370 le classi in quarantena e 6.681 gli studenti coinvolti. Focolai si segnalano in tutta Italia, da Sorso in Sardegna con 241 persone in isolamento per 36 casi fra ragazzi delle elementari e medie, a Perugia fino al Trentino Alto Adige. Una battaglia quotidiana che si prova a combattere con il nuovo protocollo sulle quarantene che ha come obiettivo quello di evitare il ritorno alla dad indiscriminata. Il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Gianelli, mette in luce però come il nuovo iter sia stato pensato “in un momento di basso contagio”. Ad andare in difficoltà infatti sono soprattutto le Asl da parte delle quali – prosegue – “serve maggiore efficienza”. Capita infatti sempre più spesso che il ‘tampone zero’ arrivi “al quarto se non al quinto giorno e quindi gli studenti sono comunque costretti alla dad per questo periodo di tempo”.

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