In Italia primo lotto da 184mila dosi nel pomeriggio, ma la società rinvia le consegne in Europa

Nuovo stop alle vaccinazioni con il siero prodotto da Johnson & Johnson contro il Covid-19: secondo la CNBC le autorità americane hanno chiesto di fare una pausa nell’utilizzo della dose Jannsen prodotte dalla società statunitense. Gli Usa raccomandano quindi uno stop per il monodose per indagare su alcune segnalazioni di coaguli e trombosi legati alla somministrazione del vaccino, ma la Casa Bianca fa sapere che questa pausa “non avrà un impatto significativo sul nostro piano di vaccinazione“.

Una scelta arrivata poco dopo quella presa dal governo australiano che ha deciso di non acquistare il vaccino Johnson & Johnson e ha identificato un secondo caso di un raro coagulo di sangue probabilmente collegato al vaccino AstraZeneca. L’Australia era, infatti, in trattative con il gigante farmaceutico che aveva chiesto all’autorità di regolamentazione australiana, la Therapeutical Goods Administration, la registrazione provvisoria. Ma il ministro della Salute Greg Hunt ha escluso un contratto J&J perché il suo vaccino era simile al prodotto AstraZeneca (per cui l’Australia ha già un contratto per 53,8 milioni di dosi). “J&J è un altro vaccino vettoriale virale e non raccomandiamo, in questo momento, che il governo acquisti qualsiasi ulteriore vaccino vettoriale virale”, ha detto il ministro.

Nel frattempo, vertice tra Aifa – l’Agenzia Italiana del Farmaco – e i membri del Cts e dell’Istituto Superiore di Sanità al ministero della salute al termine del quale, il ministro della Salute Speranza ha spiegato che “siamo in contatto con Ema e valuteremo nei prossimi giorni – appena a Ema e Usa daranno informazioni definitive – quale sarà la strada migliore, ma penso che anche questo vaccino dovrà essere usato, perché è importante”. Il ministro della Salute ne ha ‘Porta a Porta’ su Rai1. “Il nostro auspicio è sciogliere questi nodi e usare questo vaccino”, ha aggiunto

In Italia arriveranno 184mila dosi Johnson & Johnson nel pomeriggio di oggi all’hub nazionale della Difesa di Pratica di Mare. “Si tratta del primo lotto del vaccino statunitense che giunge in Italia“,  si legge in una nota del commissario straordinario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo. Ma la società ha annunciato il rinvio delle consegne delle dosi in Europa. “Abbiamo esaminato questi casi con le autorità sanitarie europee”, ha affermato la società, e “abbiamo deciso di ritardare in modo proattivo il lancio del nostro vaccino in Europa”. Centinaia di migliaia di dosi sarebbero dovute arrivare in Europa nelle prossime settimane.

Dopo lo stop, arriva anche la replica di Johnson & Johnson che fa sapere di essere consapevole delle segnalazioni di alcuni casi di “eventi tromboembolici” o di trombi sanguigni a seguito della somministrazione del suo vaccino, ma sottolinea che non è stato dimostrato nessun legame con il vaccino stesso: “Siamo consapevoli che eventi tromboembolici, compresi quelli con trombocitopenia, sono stati segnalati con vaccini contro il Covid-19”, afferma J&J nella dichiarazione, aggiungendo però che “al momento non è stato dimostrato nessun nesso causale chiaro fra questi eventi rari e il vaccino Janssen” contro il coronavirus. “Sui sei casi di problemi successivi alla somministrazione del vaccino Johnson & Johnson contro il Covid-19 negli Stati Uniti, una persona è morta mentre una è in condizioni critiche”. Lo hanno riferito Food and Drug Administratione e Cdc, in una dichiarazione ripresa dai media Usa, secondo cui tutti i casi di trombi riguardano donne fra 18 e 38 anni, su un totale di oltre 6,8 milioni di dosi somministrate.

 

 

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