Castel Romano, viaggio nei laboratori dove si produce il vaccino italiano

(LaPresse) Il vaccino italiano, sviluppato nei laboratori della Reithera di Castel Romano, ha superato per ora solamente la fase uno ma i risultati della sperimentazione sono incoraggianti e presto si cercherà di raggiungere il secondo obiettivo:valutare la capacità del siero di indurre nei volontari risposte immunitarie contro il coronavirus. Tra provette e macchinari si muove un team molto giovane, il più anziano non arriva a trent’anni. È qui che il vettore, estratto dal codice genetico di un gorilla, viene lavorato e purificato. In seguito, attraverso tecniche di biologia molecolare viene inserita al suo interno l’informazione genetica della proteina spike del covid in grado di generare nell’uomo una risposta immunitaria contro il sars-cov2. “Al termine di tutto questo processo si ottiene il nostro vaccino”, spiega il responsabile del team di biologi, Adriano Leuzzi: “Il nostro obiettivo è quello di settare un processo produttivo da utilizzare poi in scala più alta per la produzione del lotto clinico”.