L'ultimo dato parla di poco più di 72 mila persone vaccinate in Italia
Andamento lento, in alcune Regioni lentissimo. Mentre la forza del Covid risale con velocità (il tasso di positività in Italia è arrivato al 17,6%), il passo delle vaccinazioni in Italia continua ad essere deludente, con più di 72mila dosi iniettate in Italia (ultimo dato del 2 gennaio fornito dal sito che contiene il report aggiornato).
A livello territoriale, la Regione che ha fatto meglio finora è il Lazio con oltre 16mila vaccinazioni (circa il 35% delle proprie scorte), seguita dal Piemonte (9.478) e dal Veneto. Lavora in modo spedito la provincia di Trento, che con 2.138 vaccinati ha giù usato circa il 43% delle dosi consegnate. Molto male la Lombardia, con circa il 3% di dosi iniettate rispetto alle oltre 80mila ricevute, e la Sardegna con solo 302somministrazioni.
La stragrande maggioranza dei vaccinati -circa 61mila persone- è rappresentata dagli Oss, gli Operatori sanitari e socio-sanitari; a seguire personale non sanitario e ospiti delle strutture residenziali.
Al momento però i numeri rimangono troppo bassi per pensare ad un’immunizzazione di massa entro l’autunno: in Germania e in Israele si viaggia a cifre inarrivabili e la Fondazione Einaudi punge sui social: “Piccolo e semplice promemoria, per vaccinare solo il 50% degli italiani in 10 mesi occorrono circa 60 milioni di inoculazioni (30 X 2). Bisogna procedere alla media di 200mila vaccinazioni al giorno. Secondo i dati ufficiali comunicati al 31 dicembre, l’Italia ha effettuato 32.969 vaccini, la Germania 165.575”.
Il sospetto è che molti operatori nelle Rsa italiane al momento preferiscano non ricevere il vaccino, tanto che non sono in pochi, tra i volti noti dei medici italiani, a metterci la faccia nelle ultime ore per provare lo sprint decisivo. Un caso per tutti quello di Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova, che aveva espresso pubblicamente alcuni dubbi nelle scorse settimane sui nuovi medicinali anti-Covid. Oggi è andata invece in scena la sua vaccinazione in diretta streaming: i vaccini Moderna e Pfizer “sono sicuri”, ha spiegato, perché “contengono informazioni che attivano il nostro sistema immunitario in caso venga a contatto con il coronavirus”.
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