La famiglia di Loreto non ha mai avuto contatti con la Gran Bretagna: via libera ai rientri in Italia da Oltremanica
Nel giorno in cui è confermato un nuovo caso in Italia di paziente positivo alla variante inglese del covid-19, il governo corre ai ripari e, con un’ordinanza, consente i rientri dal Regno unito solo per casi di “assoluta necessità”. Intanto, l’Oms avverte: “La mutazione sembra essere più facilmente trasmissibile nei giovani e nei bambini“.
È a Loreto, centro di 13mila abitanti in provincia di Ancona, che è stata isolata la variante del virus, nel laboratorio di Virologia degli ospedali Riuniti anconetani. Una scoperta ‘casuale’ perché sui tamponi già positivi, la struttura effettua, a campione, delle ulteriori analisi per individuare le mutazioni. È così che è stata riscontrata, in una famiglia delle Marche, la presenza della variante. Nessun contatto, diretto o indiretto, con il Regno Unito, segno che la mutazione, “c’è anche in Italia. E anche in soggetti mai andati in Inghilterra”, come affermato dal microbiologo Giorgio Palù, presidente di Aifa, l’agenzia italiana del farmaco.
Madre, padre e figlia sono in isolamento dallo scorso 16 dicembre. “Erano risultati positivi al tampone già alla metà di dicembre, tra il 16 e il 18 – spiega a LaPresse Stefano Menzo, direttore della Virologia degli Ospedali – Periodicamente effettuiamo delle analisi ulteriori per individuare possibili varianti ed è da questi screening che è saltata fuori la variante inglese”. Per loro, dunque, non sono scattate misure particolari, ma la consueta prassi dell’isolamento e della vigilanza sanitaria. “Le Marche non sono densamente popolate, ci sono da aspettarsi altri casi in altri territori maggiormente abitati”, aggiunge.
Con l’ordinanza, firmata ieri dai ministri Speranza, Di Maio e De Micheli, “è consentito l’ingresso sul territorio nazionale” dalla Gran Bretagna a coloro che “hanno la residenza anagrafica in Italia la data anteriore a quella della presente ordinanza” e hanno “un motivo di assoluta necessità”. L’accesso nel territorio nazionale e il traffico aereo dal Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord sono consentiti su presentazione al momento dell’imbarco di un tampone (molecolare o antigenico) negativo nelle 72 ore precedenti dalla partenza. All’arrivo in Italia vige poi l’obbligo “di sottoporsi ad un test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo dei tamponi al momento dell’arrivo in aeroporto, porto o luogo di confine ove possibile ovvero entro 48 ore dall’ingresso del territorio nazionale presso l’azienda sanitaria locale di riferimento”.
L’inviato speciale dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) per il Covid-19, David Nabarro, ha riferito, intervistato da Sky News, che la nuova variante di coronavirus, rintracciata nel Regno Unito, “sembra essere più facilmente trasmissibile nei giovani e bambini”, un dato che potrebbe mettere a rischio la riapertura delle scuole. Anche il Canada, intanto, ha prolungato lo stop dei voli dal Regno Unito dei voli fino al prossimo 6 gennaio.
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