Il rettore uscente de 'La Sapienza' si sfila per "ragioni familiari"
Anche Eugenio Gaudio si sfila. Il rettore uscente de ‘La Sapienza’, designato come commissario ad acta per il risanamento dei conti della Sanità calabrese, ha deciso di non accettare l’incarico offerto dal governo. In uno strano ‘Gioco dell’Oca’, dunque, si torna ancora una volta al via: dopo le dimissioni del generale Saverio Cotticelli e il passo indietro di Giuseppe Zuccatelli, con il no del cattedratico la casella resta desolatamente vuota. “Motivi personali me lo impediscono”, spiega Gaudio a ‘Repubblica’, specificando che la scelta è dovuta a una riflessione tutta interna alle mura domestiche: “Mia moglie non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro. Un lavoro del genere va affrontato con il massimo impegno e non ho intenzione di aprire una crisi familiare”.
Eppure in ambienti politici c’è una buona fetta di maggioranza – e di opposizione – pronta a scommettere che le ragioni sono di ben altra natura. La sua nomina, infatti, ha suscitato un polverone di polemiche, soprattutto nel mondo Cinquestelle, da parte di chi avrebbe preferito affidarsi a Gino Strada. Ma non c’è solo Nicola Morra, primo a suggerire il nome del fondatore di Emergency. Anche la senatrice pentastellata, Bianca Laura Granato, ha fatto sapere di essere orientata a votare no al decreto Calabria, in segno di protesta per la nomina di Gaudio. Ma al di là del M5S qualcun altro arriva addirittura a ragionare, a bassa voce, sull’ipotesi che a far cambiare idea all’ex rettore, in una sola notte, possa essere stato il rinnovato interesse mediatico per un’inchiesta avviata nel 2019 dalla Procura di Catania, in cui risulta indagato, insieme ad altre 65 persone, per ‘concorso in turbativa’. Sebbene sia emerso chiaramente che la sua posizione potrebbe essere archiviata.
A proposito del fondatore di Emergency, invece, Strada, dopo aver dichiarato pubblicamente di non avere alcuna intenzione di partecipare a ‘tandem’ (eventualità smentita anche dal ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia), sembrava pronto a chiamarsi fuori dalla partita. Un post pubblicato sul suo profilo Facebook ufficiale, però, ha rimescolato le carte: “Leggo che non sarei disponibile a fare il commissario in Calabria. Ribadisco – perché evidentemente serve farlo ancora – che non ho ricevuto nessuna proposta formale e che comunicherò personalmente le mie decisioni attraverso i canali ufficiali se ci sarà qualcosa di reale e concreto da comunicare”. Strada c’è, insomma, sebbene questa collaborazione sia ancora tutta da costruire. Perché, chiarisce il medico, “mi sembra che la situazione sia già abbastanza difficile per i cittadini calabresi, senza che diventi anche grottesca”.
La vicenda va presa con le molle, dunque. Lo dimostra la diplomazia che Boccia usa nel trattare il caso: “Gino Strada ed Emergency sono stati trascinati in maniera poco opportuna in questo dibattito”. Il ministro dem spiega che “c’è un colloquio, un confronto continuo, speriamo possano darci una mano”. Della serie, maneggiare con cura, anche se i ministri Cinquestelle prendono posizione. “Sulla nomina del commissario per la Sanità calabrese fin qui abbiamo accolto, con spirito di collaborazione e coesione, le indicazioni dei competenti dicasteri. Adesso però il tempo è scaduto”, interviene il capo delegazione M5S, Alfonso Bonafede. Chiedendo a nome del suo gruppo di “procedere senza ulteriori passi falsi, iniziando innanzitutto dal definire i compiti di chi, come Gino Strada, ha manifestato la propria disponibilità a dare una mano con passione e competenza”. Il messaggio arriva al ministro della Salute, Roberto Speranza, che in serata ammette: “Siamo impegnati immediatamente per trovare una soluzione adeguata, in poche ore”. Ma senza sbilanciarsi: “Ci sono state interlocuzioni importanti con Strada in queste ore e in queste giornate, valuteremo con lui e la sua squadra quali sono le modalità più opportune per svolgere questo impegno”.
Il pressing funziona, infatti lo stesso medico scrive sui social: “Abbiamo definito un accordo di collaborazione tra Emergency e Protezione civile per contribuire concretamente a rispondere all’emergenza sanitaria in Calabria. Inizieremo domani mattina a lavorare a un progetto da far partire al più presto. Ringrazio il Governo per la stima che ha dimostrato”. La macchina è avviata.
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