Cuore, sacrificio, coraggio e tanta personalità non bastano contro il Manchester City di Haaland, soprattutto se per scalare la montagna incantata di Guardiola si aggiunge anche la zavorra pesante di giocare con un uomo in meno dopo appena 20′. Il Napoli esce sconfitto per 2-0 dall’Etihad Stadium di Manchester, nella prima giornata del girone unico di Champions League 2025, ma la sceneggiatura di un film che aveva come principale attore De Bruyne, l’ex di turno che tornava nel suo stadio dei trionfi, è stata stravolta da un episodio che ha poi condizionato l’intera trama.
Champions League 2025, il racconto di Manchester City-Napoli
L’espulsione di Di Lorenzo da ultimo uomo per fallo al limite dell’area su Haaland, ha costretto Conte a fare una scelta coraggiosa, richiamare in panchina la stella belga per cercare di tamponare le falle, mossa che ha dato i suoi frutti per circa 40′, grazie alla tenacia di una squadra tenace e di un portiere, come Milinkovic-Savic che in almeno tre occasioni si è superato.
Poi nella ripresa, la stanchezza e la pressione del City hanno finito per avere la meglio. A sbloccarla è stata al 56′ il solito Haaland con un colpo di testa delizioso du assist al bacio di Foden, l’ha poi chiusa al 65′ Doku con un’azione personale e il film ha potuto far scorrere con largo anticipo i titoli di coda.
Questa sfida serviva per tarare la distanza tra gli azzurri e una delle squadre più forti del pianeta e il divario, al di là del risultato, non è apparso così evidente. Serviranno altri esami a questo Napoli dominante e offensivo per capire il suo effettivo valore anche in Champions League. Ma le sensazioni appaiono buone. Per carattere, determinazione, senso del sacrifico. Perché si cresce anche da sconfitte come queste.
I due tecnici si presentano replicando di fatto la formazione schierata rispettivamente nella loro ultima sfida di campionato. Conte preferisce in porta Milinkovic-Savic a Meret, appena rientrato da un piccolo problema al flessore mentre sulle fasce Guardiola opta un po’ a sorpresa su Khusanov e O’Reilly.
Il match è dominato nelle fasi iniziali da eccessivo ma scontato tatticismo per la qualità degli interpreti e dei due tecnici. Il Manchester City fa passare una manciata appena di minuti e poi comincia a ragionare con il suo solito palleggio e fraseggio sulla trequarti. Il Napoli è lucido e compatto, rischia al 9′ con un destro dalla distanza di Reijnders ma tiene bene il campo rendendosi pericoloso in area al 12′ con una giocata magistrale di Spinazzola che salta Khusanov poi bravo a rientrare e opporsi al tentativo di cross dell’azzurro.
I padroni di casa corrono un brivido quando Donnarumma, complice il disturbo di Hojlund, non trova il tempo dell’uscita su calcio d’angolo consentendo a Beukema di colpire di testa. Serve una delle solite parate d’istinto del numero uno della Nazionale per evitare la rete ma la conclusione era comunque viziata da fuorigioco.
E’ un Napoli dunque che tiene testa, cresce per qualità e gioca senza paura ma al 21′ un episodio cambia totalmente la sceneggiatura del match. Haaland lanciato in profondità dopo un rinvio di testa della difesa partenopea punta l’area a tutta velocità, Di Lorenzo tenta la scivolata con l’attaccante che va a terra. L’arbitro non fischia, poi richiamato dal Var ritorna sulla sua decisione ed estrae il cartellino rosso per il capitano dei partenopei per fallo da ultimo uomo.

Inizia così un’altra partita. Conte ci pensa una manciata di minuti prima di fare una mossa ‘coraggiosa’: toglie l’uomo più atteso della serata, l’ex del City De Bruyne e inserisce Olivera per dare più equilibrio alla squadra consapevole della tempesta che arriverà da lì a poco. La stella belga del Napoli non fa una piega e si accomoda in panchina capendo la necessità del momento.
La mossa consente ai campioni d’Italia di reggere l’urto immediato del City che ci prova a ritmo battente con Rodri, O’Reilly e Silva. Ma Milinkovic-Savic si supera con almeno tre interventi decisivi. Anche Politano in difesa è decisivo su un tiro a rimorchio di Rejnders: in spaccata manda il pallone verso la propria porta dove Milinkovic è lesto nel bloccare a terra a pochi centimetri dalla linea. E’ un Napoli guerriero, che non molla, aggrappato alla partita come un naufrago alla zattera. Nella ripresa resistere è difficile ma il Napoli è capace di soffrire. Il City non cambia spartito, continua con azioni lunghissime e avvolgenti mantenendo il possesso a ridosso dell’area di rigore avversaria.
La squadra di Conte quando può alzare la testa crea qualche pericolo ma la pressione offensiva del City è costante. Al 55′ Politano appena ammonito viene sostituito da Juan Jesus con Spinazzola che avanza nello scacchiere. Tempo però una manciata di minuti e il City concretizza il suo dominio offensivo con una doppia magia: al 56′ Foden con un assist morbido in piena area appoggia per Haaland che di testa scavalca Milinkovic-Savic con un pallonetto delizioso.
Per il norvegese è la 50ma rete in 49 partite di Champions League. Un’ora è durata la resistenza del Napoli che subisce la seconda rete al 65, trafitta da un assolo di Doku che in velocità si infila in area e colpisce mettendo il pallone sotto le gambe di Milinkovic-Savic uscito alla disperata. Conte invita la squadra a tenere duro, a non subire imbarcate. Ci riesce con il carattere, i nervi e la tenuta mentale di una squadra che fino all’espulsione se la stava giocando alla pari con lucidità, ordine e personalità.
Conte: “L’espulsione ha cambiato la partita”
“Tutti siamo rimasti con l’amaro bocca, mi dispiace. Questa espulsione ha cambiato la partita. Già contro di loro è difficile 11 contro 11. Credo che il City avrebbe trovato stasera grande difficoltà a giocare contro di noi, i ragazzi sono stati bravi a tenere botta, difficile uscire indenni qui, se poi rimani 70-80 minuti in 10 diventa impossibile”. Così a Sky Sport Antionio Conte dopo la sconfitta in Champions League.
“La sostituzione di De Bruyne? A volte il Diavolo ci mette la coda. E c’è un destino beffardo. L’anno scorso non abbiamo subito neanche una espulsione, è capitato ora nella partita più difficile e meno indicata. Sostituirlo era l’unica cosa che potessi fare, mi è dispiaciuto per me che mi sono privato del suo appoggio e per lui per avergli tolto la soddisfazione di giocare tutta la partita nel suo vecchio stadio con il suo vecchio club”, ha aggiunto.
“Nei primi 20 minuti ho avuto la sensazione che la partita era stata preparata bene, con la palla potevamo fargli male. Mi dispiace perché queste sono partite rovinate dalle espulsioni perché non puoi fare le esatte valutazioni. Sappiamo che dopo subentra la stanchezza, al 70′ ho fatto entrare gente più fresca. Ci siamo anche un po’ snaturati. Ma sono comunque contento dell’abnegazione e volontà dei ragazzi, esco da questa partita con sensazioni positive anche nel cammino europeo”, ha proseguito. “Noi abbiamo preso gol pressando su un fallo laterale, è stato un eccesso di generosità. Sono comunque contento della mentalità. Abbiamo sofferto e dispiace”.
Guardiola: “De Bruyne? Quello che ha fatto qui non lo potete capire”
“Le squadre di Conte sanno difendere bene, se la mia squadra rimane in 10 non sa fare una prova come il Napoli resistendo in questo modo. Non abbiamo fatto un calcio noioso, ma con l’intenzione di fare gol. Dopo aver sbloccato la partita, è stato più facile. Felici per la vittoria, ma ancora la strada è lunga”, ha detto Pep Guardiola a Sky Sport al termine del match di esordio in Champions League.
“De Bruyne? Quello che Kevin ha fatto durante i 10 e più anni voi non lo potete capire, vincere quello che abbiamo vinto senza di lui sarebbe stato impossibile. L’amore della tifoseria per lui si è visto oggi, peccato che non abbia giocato ma ha sentito l’affetto del pubblico”, ha aggiunto.


