Serie A, si parte oggi con il Napoli in pole. Tutte le novità del campionato 2025/2026

Serie A, si parte oggi con il Napoli in pole. Tutte le novità del campionato 2025/2026

Tante stelle pronte ad accendersi

Palla al centro. La serie A parte oggi, 23 agosto 2025, con il Napoli campione in pole e inseguitrici con grandi ambizioni. Su tutte l’Inter, ma anche il Milan del ‘figliol prodigo’ Allegri, tornato sulla panchina rossonera, la Juventus di Tudor, la nuova Roma di Gasperini.

Il mercato ha ancora spazio per gli ultimi colpi (terminerà dopo la seconda giornata) e molto potrà cambiare. Ma intanto il campionato di Serie A 2025/2026 chiama e nell’anno che precede il Mondiale americano (al quale l’Italia di Rino Gattuso sogna di prendere parte provando a vincere soprattutto la paura di fallire per la terza volta consecutiva), c’è da correre e non fermarsi fino al 24 maggio. Non ci sono più le stagioni estive (lunghe) di una volta quando il calcio per quasi tre mesi si metteva in stand by ricominciando con lunghe preparazioni, una manciata appena di amichevoli e rose ben chiare e complete. Ora, come nel recentissimo passato, si mette la palla al centro alla terza settimana di agosto (chiedere alla Juve, in campo a 54 giorni dall’ultimo impegno agonistico al Mondiale per club) e si viaggia con la cartina ancora non completa seppure in larga parte delineata.
Il 2025-26 si preannuncia pieno di incognite e di sorprese, tra prospettive e variabili. E ad incidere è la ‘rivoluzione’ in panchina: rispetto alla passata stagione sono 12 le società hanno cambiato allenatore, mentre le conferme sono soltanto otto, anche se molte delle novità riguardano firme già note al grande pubblico (e sono solo quattro i tecnici presenti al via che hanno già vinto lo scudetto, Conte, Pioli, Sarri e Allegri). Tutto sarà seguito e trasmesso dalle pay tv con nuove squadre di opinionisti e conduttori, volti amati dal pubblico del calcio.

I pronostici: Napoli e Inter su tutte

Un anno fa era facile ipotizzare l’Inter in cima ai pronostici, ora c’è un Napoli scudettato che si è tenuto stretto il suo condottiero Antonio Conte, ha rinforzato la squadra con pedine eccellenti come De Bruyne (più Lang, Lucca e Beukema a garantire qualità e solidità) e si candida come squadra da battere perché nessuno ha una identità di gioco così definita e variegata. Conte, che dovrà però fare a meno per diverse settimane di Lukaku, può permettersi tanti moduli e strategie ma dovrà soprattutto lavorare sulla testa e disinnescare gli eccessi di ottimismo, che per una piazza come quella partenopea rischiano di essere nocivi (e l’esperienza di due anni fa, quella post-Spalletti insegna). L’opzione scudetto è la più scontata ma il Napoli tricolore torna in Champions, vero termometro del cambiamento e della tenuta e maturità di una squadra che la scorsa stagione ha fatto della continuità di rendimento la sua arma vincente.

Serie A, si parte oggi con il Napoli in pole. Tutte le novità del campionato 2025/2026


L’Inter resta la sfidante più accreditata dei partenopei ma c’è da capire come ripartirà la squadra che arriva da una stagione logorante e che ha provato quest’estate a cambiare subito dopo l’addio traumatico di Simone Inzaghi. Il tecnico Cristian Chivu cerca incastri diversi soprattutto in attacco ma soprattutto con nuovo entusiasmo può anche cambiare qualcosa nei principi di gioco. La telenovela Loookman ha intralciato un po’ i piani del nuovo allenatore ma il vantaggio è che ha preso in mano l’Inter ai primi di giugno. la squadra si misurerà nella capacità di sfruttare al meglio l’aumentato potenziale offensivo con l’arrivo di Bonny e Pio Esposito che insieme a Luis Henrique a Sucic, portano idee e varianti di gioco
Ma la vera outsider è il Milan che appare già rigenerato dalla cura Allegri. Senza le coppe e con un mister che porta in dote sei scudetti (e il primo proprio in rossonero) farà del pragmatismo la sua arma migliore. Basandosi soprattutto sulla fase difensiva potrà rigenerare un Diavolo che non vuole più vivere di stenti. Affidandosi al genio di un Pallone d’Oro come Modric la squadra rossonera è quella che più si è mossa sul mercato con le new entry di Estupinan e De Winter in difesa e di Ricci e Jashari.

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Un gradino sotto c’è la Juventus, anch’essa affidata al pragmatismo di Tudor riconfermato in bianconero. Prigioniera di un mercato monstre nel 2024, la Signora si è limitata a pochi veri colpi (David e Joao Mario) ma il vero nodo da sciogliere è il futuro di Vlahovic, sempre più bersagliato dalla tifoseria. La qualificazione alla Champions è il minimo sindacale per un club che punta sempre al bersaglio grosso.

Nella corsa Champions calano le quotazioni dell’Atalanta che dopo nove anni è orfana di Gianpiero Gasperini che ha scelto di mettersi nuovamente alla prova con una piazza complicata come quella di Roma, candidata ad un posto tra le prime quattro. C’è la sensazione che con i giallorossi possa capitare di tutto: può fallire velocemente come invece far capire subito che grazie a lui si può costruire qualcosa di importante. Molto dipenderà dagli acquisti di fine mercato, soprattutto in fase offensiva dopo la fumata nera su Sancho.

Per l’altra Europa ci sono la Lazio del ritrovato Maurizio Sarri e la Fiorentina di Stefano Pioli, due vecchie conoscenze che nei rispettivi club avevano già dato la loro impronta. I biancocelesti costretti a restare in stand by con il mercato sono una vera incognita mentre i viola appaiono più ambiziosi affidandosi alla copia Dzeko-Kean con Fazzini, Sohm, più le conferme di De Gea, Gudmundsson, Gosens e Fagioli. Troppo facile, per gli investimenti fatti e il campionato della scorsa stagione, indicare il Como come possibile sorpresa del campionato. La società ha preso giocatori funzionali per un calcio tutto in verticale ma anche il Bologna punta in alto, con Vincenzo Italiano che può contare su due cavalli di ritorno come Immobile e Bernardeschi. Ma c’è da capire quanto peseranno le cessioni ‘pesanti’ di Ndoye e Beukema.

La lotta per non retrocedere

Per la retrocessione soffriranno le tre neopromosse. Pisa (rinforzato con Cuadrado, Nzola e una preziosa pedina a centrocampo come Aebischer) e Sassuolo (resiste l’ultima bandiera del calcio italiano come Domenico Berardi) sono entrambi affidate a due campioni del mondo come Gilardino e Grosso, mentre la Cremonese si affida a Davide Nicola, tecnico da salvezza. Un gradino più su c’è l’Udinese e il Genoa che con il confermato Vieira potrà ripetere la stagione positiva dello scorso anno. Tutto da scoprire il campionato di Parma, Cagliari, Verona e Lecce. Le prime due si sono affidate ad allenatori giovani e debuttanti, lo spagnolo Carlos Cuesta in casa gialloblù e il sardo d’adozione Fabio Pisacane per i rossoblù.
Sarà comunque un campionato che proverà a cambiare pelle e impostazione di gioco. Da Conte ad Allegri, da Chivu a Tudor e Gasperini la tendenza consolidata è quella di utilizzare tre giocatori offensivi per allargare il campo. In fondo come ha detto Gasp è dall’attacco che si capisce la forza di una squadra. E il gioco moderno impone velocità, dinamismo e pedine forti nell’uomo contro uomo. Niente di più utile anche in chiave Nazionale.

Dal Var in diretta ai recuperi lampo dei match sospesi: tutte le novità

Serie A, si parte oggi con il Napoli in pole. Tutte le novità del campionato 2025/2026

Mai così tante novità in una stagione sola. Alcune anche storiche e rivoluzionarie. Il calcio italiano si dà una ‘regolata’ spaziando su diversi fronti, dalle misure per limitare le perdite di tempo agli annunci ‘urbi et orbi’ degli arbitri sulle decisioni Var passando per nuove disposizioni sulla prosecuzione delle partite non iniziate o sospese. Ma non solo. Il campionato per la prima volta dovrebbe ‘emigrare’ all’estero (seppur per una sola partita) e in base al nuovo accordo collettivo chi retrocede avrà un ingaggio ridotto del 25%. Gli obiettivi sono chiari: rendere più ‘snelle’ le gare, creare una maggiore interazione tra arbitro, giocatori e pubblico in nome della trasparenza e della comunicazione, smorzare il più possibile ogni tentativo di protesta, aumentare lo spettacolo e la competitività soprattutto nell’ottica degli interessi di sistema.

  • Il Var ‘spiegato dall’arbitro. La svolta più evidente riguarda proprio il ‘Var in diretta’. Dopo la revisione al Video Assistant Referee l’arbitro spiegherà al pubblico la decisione presa. Si chiama ‘announcement’ e cambierà non poco il modo di seguire l’evento. Un po’ come avviene da tempo nel rugby. Non esiste per questo ‘annuncio’ un tempo massimo perché ogni arbitro ha il suo stile, il suo linguaggio e i sui tempi di reazione. Ma è una svolta epocale soprattutto dal punto di vista comunicativo.
  • La regola degli 8 secondi. Altra new entry sarà la regola degli ‘otto secondi’. Il portiere deve liberarsi del pallone entro quel limitato periodo temporale, pena un calcio d’angolo agli avversari. La norma ha dato ottimi risultati nel corso del Mondiale per Club (parola di Pierluigi Collina, presidente della Commissione Arbitrale della Fifa) e la federazione internazionale ha spinto affinché venisse introdotta anche nei singoli campionati. L’arbitro scandirà gli ultimi 5″ con la mano in modo da dare al portiere il tempo di non commettere infrazione.
  • Il ‘doppio tocco’ sul rigore. C’è poi la regola del doppio tocco nel calcio di rigore con entrambi i piedi o con gamba di appoggio. Se è gol viene ripetuto, se sbagliato viene data una punizione indiretta. Dopo i tempi regolamentari il rigore viene considerato sbagliato. Se invece il doppio tocco è deliberato scatta una punizione indiretta.
  • Stretta sulle proteste. Per la stagione 2025-26 è prevista anche una stretta sulle proteste. Qualsiasi calciatore (incluso il capitano) che mostri dissenso con parole o azioni verrà ammonito.
  • Partite non iniziate o interrotte. Entrerà inoltre in vigore il nuovo regolamento, approvato dal Consiglio di Serie A, per ciò che riguarda le partite non iniziate e la prosecuzione di quelle interrotte. Per le sfide non iniziate, queste devono essere recuperate il giorno successivo, salvo impedimenti come maltempo e conseguente impraticabilità del campo. Lo stesso regolamento viene attuato per la prosecuzione delle gare interrotte, in conseguenza di fatti o situazioni che non comportano sanzioni da parte della Giustizia Sportiva. Se non si può giocare il giorno dopo, per impraticabilità, vicinanza con la partita successiva o sosta per le Nazionali ed eventuali sanzioni, l’incontro proseguirà alla prima data utile. La norma ha come effetto quello di non tenere in ‘sospeso’ troppo a lungo la data di recupero come avvenuto nelle ultime due stagioni di campionati, con effetti non trascurabili anche sulla corsa scudetto.
  • Il match ‘all’estero’. La stagione 2025-26 verrà inoltre ricordata come la prima nella quale un match di campionato si giocherà fuori dai confini nazionali. Manca ancora l’ufficialità ma la sfida Milan-Como in programma alla 24esima giornata nel weekend del 7 e 8 febbraio 2026 si disputerà a Perth, in Australia. Il motivo è l’indisponibilità di San Siro che ospiterà il 6 la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina.
  • Il taglio ingaggi a chi retrocede. Infine, per fronteggiare gli effetti economici cui vanno incontro le società che retrocedono in B, si è arrivati ad una svolta sul fronte sindacale: in futuro, ovvero a partire dal 3 settembre prossimo, i contratti sottoscritti tra i club di A e i calciatori prevedono una riduzione automatica della parte fissa dello stipendio pari al 25% in caso di retrocessione, salvo accordi diversi tra le parti. In prospettiva dunque i club potranno utilizzare una nuova leva per raggiungere la sostenibilità tanto agognata, sfruttando questo ‘paracadute’.

Serie A 2025/2026: da Modric a De Bruyne, tante le stelle pronte ad accendersi

Da due fuoriclasse affermati, per qualcuno sul viale del tramonto, come Kevin De Bruyne e Luka Modric, a calciatori emergenti che si affacciano per la prima volta al grande calcio come Jonathan David, Noa Lang o Ardon Jashari, senza dimenticare ‘ritorni eccellenti’ come quelli di Ciro Immobile ed Edin Dzeko. Sono tante le novità del campionato di Serie A 2025/26, che prende il via nel weekend del 23-24 agosto.

Il Napoli campione d’Italia, con Antonio Conte in panchina, sulla carta parte con i favori del pronostico anche per un mercato in gran parte già completato. Il tecnico azzurro ha infatti avuto quasi per tutto il ritiro buona parte dei nuovi acquisti e in particolare i due giocatori arrivati dall’estero. Il nome più atteso è ovviamente quello di Kevin De Bruyne, il 34enne centrocampista belga arriva da svincolato dopo un decennio di successo con il Manchester City. Kdb porta al Napoli quell’esperienza internazionale e quella qualità che potrebbero essere fondamentali per far bene soprattutto in Champions League. L’altro volto noto in casa azzurra è quello di Noa Lang, 26enne attaccante esterno proveniente dal Psv Eindhoven. L’esterno d’attacco olandese vince l’Eredivisie segnando 11 gol e distribuendo 10 assist, ma soprattutto si mette in mostra in Champions dove anche grazie ai suoi 3 gol trascina il Psv fino ai quarti di finale.

Anche in casa Inter, la rivale più accreditata del Napoli, due per ora i volti nuovi provenienti dall’estero a disposizione del neo allenatore Cristian Chivu. Si tratta di Petar Sucic e Luis Henrique. Il primo è un centrocampista bosniaco naturalizzato croato di 21 anni prelevato dalla Dinamo Zagabria. Dotato di buon fisico e qualità nel palleggio, si è già messo in mostra nel Mondiale per club e potrà essere una pedina valida nel centrocampo nerazzurro per far rifiatare i ‘titolarissimi’. Arriva invece dall’Olympique Marsiglia l’esterno brasiliano Luis Henrique, esterno brasiliano cresciuto nel Botafogo. Destro naturale, può giocare sia sulla fascia destra che su quella sinistra, anche lui sarà una valida alternativa ai titolari del ruolo.

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La squadra con il maggior numero di volti nuovi è il Milan, che ha portato in Italia nientemeno che l’ex Pallone d’Oro Luka Modric. Dopo 13 anni di successi con il Real Madrid, il 39enne centrocampista croato ha firmato un contratto annuale, con opzione per una seconda stagione. Modric ha scelto i rossoneri anche per realizzare il suo sogno d’infanzia, ispirato dal connazionale Zvonimir Boban. Porta soprattutto leadership, esperienza, mentalità vincente, oltra la innata qualità nel gioco. Dopo una lunga trattativa, invece, è arrivato dal Brugge il centrocampista svizzero Ardon Jashari. Gioca prevalentemente da mediano, ma per la sua duttilità può essere schierato anche come mezz’ala. Si è messo in mostra soprattutto nell’ultima Champions giocate con il Brugge. L’altro volto nuovo in casa rossonera è quello di Pervis Estupiñan, esterno sinistro ecuadoriano proveniente dal Brighton. Al giocatore sudamericano spetterà il compito, non facile, di non far rimpiangere il miglior Theo Hernandez.

In casa Juve, dopo il fallimento dell’ultima stagione, c’è stata l’ennesima rivoluzione con il volto nuovo più importante arrivato dietro la scrivania, vale a dire il dirigente francese Damien Comolli. In campo il giocatore più atteso è sicuramente Jonathan David, 25enne attaccante proveniente dal Lille come svincolato. È il primo calciatore canadese nella storia del calcio italiano. David nelle ultime stagioni tra tutte le competizioni non è mai andato sotto i 25 gol a stagione. Numeri importanti e che il tecnico Igor Tudor spera possa ripetere anche in bianconero, visto che sarà lui il prescelto a guidare l’attacco al posto del partente Dusan Vlahovic e fino al possibile ritorno di Randal Kolo Muani. Sulla fascia destra è arrivato invece il nazionale portoghese Joao Mario, nell’ambito di uno scambio che ha visto andare al Porto Alberto Costa. Nato come ala, Joao Mario si è affermato nei Dragoes come terzino. Può giocare sia nella linea a quattro che come esterno a tutta fascia nel 3-5-2.

Non solo le big attive sul mercato, tanti i volti nuovi anche nelle squadre che puntano ad inserirsi nella lotta al vertice. Nella nuova Roma di Gian Piero Gasperini curiosità per vedere all’opera il 23enne attaccante irlandese Evan Ferguson arrivato dal Brighton. Dal Lens arriva invece il centrocampista marocchino Neil El Aynaoui. Infine dal Flamengo arriva l’esterno destro Wesley, che si è messo in mostra nel Mondiale per Club. Ceduto Mateo Retegui in Arabia, l’Atalanta si affida al 23enne attaccante ghanese Kamaldeen Sulemana che il neo tecnico Ivan Juric ha voluto per averlo conosciuto nella sua breve esperienza al Southampton. Tra le squadre più ambiziose della nuova Serie A c’è sicuramente il Como, che ha speso oltre 100 milioni di euro per portare in Italia giovani emergenti come il centrocampista Martin Baturina dalla Dinamo Zagabria, la giovane ala destra spagnola Jesus Rodriguez proveniente dal Betis e il difensore scuola Real Madrid Jacobo Ramon.

Per i tanti volti nuovi arrivati in Serie A, c’è anche chi si è affidato ai più classici dei ‘cavalli di ritorno’. Il Bologna di Vincenzo Italiano ha riportato in Italia due ex campioni d’Europa con la Nazionale come Ciro Immobile e Federico Bernardeschi. Il centravanti arriva dopo un’esperienza di una sola stagione al Besiktas, in Turchia, e punta deciso a tornare in azzurro in vista dei Mondiali. Bernardeschi torna in Serie A dopo una più lunga esperienza nella Mls americana nelle file del Toronto Fc. A 31 anni l’ex juventino può ancora dire la sua in una squadra ambiziosa come quella rossoblù. Altro ritorno molto atteso è quello di Edin Dzeko, che a 39 anni riparte dalla Fiorentina dopo l’esperienza al Fenerbahce. L’ex Inter e Roma è pronto a mettere a disposizione la sua esperienza alla squadra di Stefano Pioli. Ritorno in Serie A anche per il giovane Valentin Carboni, di proprietà dell’Inter, ma che riparte dal Genoa per puntare a una definitiva esplosione. Negli ultimi giorni di mercato, infine, attenzione ad altri due ex azzurri come Federico Chiesa e Lorenzo Insigne. Il primo è in uscita dal Liverpool, il secondo è svincolato da Toronto. Qualcuno potrebbe ancora scommettere su di loro.

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