Negli anni in cui gli Spurs si aggiudicarono la Coppa Uefa alle italiane non è mai andata bene

La vittoria del Tottenham in Europa League potrebbe far preoccupare gli interisti. Ci sono voluti 41 anni agli Spurs per rivincere un trofeo continentale, come allora quella che oggi è l’erede della Coppa Uefa, l’Europa League, conquistata mercoledì sera con la finale vinta 1-0 con il Manchester United a Bilbao. Ma la ricorrenza deve far suonare un campanello d’allarme all’Inter, attesa dalla finale di Champions League il 31 maggio contro il Psg a Monaco di Baviera. Ma già nel 1972, quando la squadra di Londra Nord si aggiudicò la prima Uefa superando nella doppia finale i connazionali del Wolverhampton, i nerazzurri persero in finale la Coppa dei Campioni contro l’Ajax a Rotterdam. La squadra allenata da Giovanni Invernizzi, che schierava tra gli altri Bordon, Bellugi, Facchetti, Jair, Boninsegna e Mazzola, venne battuta 2-0 dagli olandesi di Cruijff e Neeskens, grazie a una doppietta proprio del fantasista fuoriclasse soprannominato il ‘Profeta del gol’. 

Sandro Mazzola
Sandro Mazzola

 

Quanto il Tottenham vince in Europa le italiane perdono la finale di Champions

Ma le coincidenze che fanno fare gli scongiuri agli interisti non si fermano qui. Anche nell’anno in cui il Tottenham vinse la sua seconda Coppa Uefa, nel 1984 a spese dell’Anderlecht, ai rigori, sempre al termine di una doppia finale, un’altra italiana patì una dolorosissima sconfitta nella finale di Coppa dei Campioni. Era la Roma allenata da Nils Liedholm, di Falcao, Cerezo, Bruno Conti, Di Bartolomei e Graziani, che all’Olimpico di fronte al proprio pubblico, nella sua prima volta all’atto finale della più importante competizione continentale, dovette arrendersi al Liverpool di Dalglish, Rush e Souness. Dopo che i 90 minuti e i supplementari si chiusero sull’1-1 con i gol di Neal per i Reds e Pruzzo per i giallorossi, ai rigori la spuntarono gli inglesi, grazie alle sceneggiate clownesche dell’istrionico portiere Grobbelaar, che indussero all’errore dal dischetto Conti e Graziani, con Falcao che si rifiutò di calciare il penalty. 

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