Il centravanti azzurro: "Sogno esordio vincente, pressione ce l'hanno solo i giocatori forti"

Ormai ci siamo, mancano due giorni all’esordio dell’Italia contro l’Albania a Euro 2024. A Dortmund gli Azzurri inizieranno la difesa del titolo vinto nel 2021, tante cose sono cambiate da tre anni fa a partire dalla guida tecnica di Luciano Spalletti. Anche nella rosa tanti i cambiamenti, in particolare in attacco dove finita l’era di Ciro Immobile la speranza di tutti è che possa iniziare quella di Gianluca Scamacca. L’attaccante romano dell’Atalanta è infatti uno dei più attesi, per le sue doti fisiche e tecniche potrebbe essere l’uomo del destino a cui affidarsi per rivivere altre notti magiche.

Storicamente nei grandi appuntamenti la Nazionale ha sempre trovato un classico ‘numero 9’ capace di fare la differenza: dai tempi di Gigi Riva, Roberto Bonisegna e Pietro Anastasi fino a quelli di Paolo Rossi, Totò Schillaci e Luca Toni. In Germania toccherà a Scamacca indossare quella maglia e non far rimpiangere il passato, anche se lui prova in un certo senso a togliersi di dosso questa ‘scomoda’ etichetta di punto di riferimento. “Io sono uno dei centravanti dell’Italia, sono contento di essere qui e di far parte di questo gruppo per vivere questa bellissima esperienza”, ha dichiarato in conferenza stampa a Casa Azzurri.

Scamacca: “Sogno un esordio vincente”

Dopo la vittoria dell’Europa League con l’Atalanta e un finale di stagione straordinario (solo in campionato sei gol da fine marzo), Scamacca è una delle grandi speranze dell’Italia. “Siamo un gruppo giovane, all’interno di un nuovo ciclo – le sue parole -. Ci è voluto un po’ di tempo per tirare fuori la nostra forza. Ormai ci siamo, siamo pronti a farla uscire all’Europeo. Io sto bene, spero di aiutare la squadra e arrivare il più lontano possibile. Vorrei emulare il gruppo campione del mondo nel 2006 e quello campione d’Europa nel 2021: hanno lasciato un segno nella storia, vorrei farlo anch’io”.

Sogno un esordio vincente, di partire con il piede giusto e con una vittoria”, ha aggiunto. Su una presunta mancanza di cattiveria in area, Scamacca ha detto: “Io cerco di essere utile alla squadra, poi ci sono partite in cui hai più spazi e altre meno. La cosa che conta è il risultato e vincere, conta poco se fai assist o gol”. “Con l’Albania sarà una partita difficile, chi è qui merita di essere in questa competizione. Ma io penso che dovremo concentrarci su noi stessi e dare il meglio possibile”, ha detto ancora Scamacca. “E’ un momento importante per me e per la mia carriera, ci arrivo dopo un bel finale di stagione. Spero di portare positività e anche gol”, ha dichiarato.

Il bomber atalantino: “La pressione? Ce l’hanno i giocatori forti”

Indossare la maglia numero 9 è sinonimo anche di pressione. “La pressione ce l’hanno i giocatori forti. Se è così, preferisco averla, come è bello avere gli occhi addosso. Lo scorso anno ebbi un infortunio al menisco e anche all’inizio di questa stagione ho avuto qualche problema fisico. Poi però ho preso fiducia, ritmo, entusiasmo, e ho giocato con continuità: ogni giorno è una sfida”, ha ribadito Scamacca che se è arrivato fin qui lo deve anche ai due allenatori che hanno creduto in lui in questa stagione. A partire da Gian Piero Gasperini all’Atalanta. “Se sono qui tanto è merito di Gasperini, mi ha aiutato e ha toccato le corde giuste per fare il click. A lui devo moltissimo”, ha ammesso. Con il ct Spalletti, invece, c’è voluto un po’ di tempo per capirsi, vedi l’esclusione dalle amichevoli primaverili e il ‘rimbrotto’ di essere forse un po’ pigro. “No, non mi sento pigro. Il mister vuole dire tante cose, sicuramente mi ha spronato e stimolato e va bene così. Ma io non mi sento pigro”, ha dichiarato. E sull’esclusione dalla trasferta negli Usa, Scamacca ci ha anche scherzato su: “Spalletti ha fatto benissimo a non chiamarmi negli Usa, in quel momento non lo meritavo. Ma mi è servito, sono andato anche dallo psicologo“.

Quasi certamente contro l’Albania al fianco di Scamacca in attacco giocherà anche Federico Chiesa, protagonista indiscusso del trionfo azzurro nel 2021. “Il mio obiettivo è sempre quello di tornare tra i top. Ho 26 anni, il tempo c’è e vorrei dimostrare già in questo Europeo di che pasta sono fatto”, ha detto l’attaccante della Juventus che a proposito del suo compagno di reparto ha aggiunto: “Mi trovo bene con lui. Parliamo anche molto spesso fuori dal campo. La cosa che mi fa sorridere è che all’inizio dello scorso Europeo c’erano dubbi sulla nostra nazionale. Su cosa potevamo fare, dove potevamo arrivare. Ci sono tuttora ma noi andremo in campo solo per giocare a calcio – ha detto Chiesa – e dimostrare qual è il nostro valore.

Vogliamo dimostrare il nostro valore in questo Europeo. Volevamo farlo anche in quello precedente e abbiamo vinto. Vediamo adesso cosa possiamo fare, poi il nostro obiettivo sarà quello di tornare a giocare un Mondiale perché l’Italia ne ha saltati due. E questa è una cosa che per il popolo, per il movimento calcistico italiano non va bene”, ha concluso Chiesa ai microfoni di Uefa.com.

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