Gli azzurri soffrono più del previsto, ma centrano l'obiettivo ed evitano i playoff

L’Italia si qualifica per gli Europei del 2024 dove arriverà da campione in carica. Grazie ad un sofferto pareggio per 0-0 contro l’Ucraina, sul neutro della BayArena di Leverkusen, la nazionale di Luciano Spalletti riesce a staccare il pass per la fase finale del prossimo anno chiudendo il girone C al secondo posto alle spalle dell’Inghilterra. L’Ucraina esce a testa alta dal campo e proverà a giocarsi il tutto per tutto nei playoff, probabilmente contro Israele in quella che si spera sarà una sfida tra due paesi che avranno ritrovato la pace al loro interno. Una partita soffertissima, con l’Italia che soprattutto nel primo tempo ha creato tante occasioni ma non è riuscita a concretizzarle. Subentrato in corsa questa estate al dimissionario Mancini, Spalletti in pochi mesi riesce a costruire un gruppo unito e determinato che pur tra mille sofferenze riesce ad ottenere il traguardo minimo. Ora ci attende un sorteggio da brividi, visto che saremo in quarta fascia e quasi certamente prenderemo una o due big nel girone.

Sono quattro le novità nella formazione degli Azzurri rispetto alla gara vinta con la Macedonia. In difesa torna dalla squalifica Di Lorenzo a destra, mentre al centro a sorpresa il ct Spalletti schiera Buongiorno al fianco di Acerbi con Dimarco a sinistra. A metà campo c’è Frattesi al posto di Bonaventura al fianco di Barella e Jorginho, mentre in attacco l’altra novità è Zaniolo al posto di Berardi al fianco di Chiesa e del confermato Raspadori nel ruolo di centravanti. Nelle file ucraine, la novità è in posta con il giovane Trubin per il resto occhi puntati a centrocampo su Zinchenko e a sinistra su Mudryk. In attacco Dobvik è l’unica punta. Piove a dirotto a Leverkusen, in una BayArena con oltre 20mila tifosi ucraini e circa 1800 tifosi italiani stipati nel settore ospiti.

Si gioca subito a ritmi alti, con l’Ucraina compatta dietro ma sempre pronta a ripartire in velocità sulle fasce. L’Italia prova a manovrare di più provando ad innescare gli inserimenti di Dimarco a sinistra, Chiesa e Zaniolo. La prima conclusione però è ucraina con Tsygankov che impegna Donnarumma dalla distanza. Poi si accende il temibile Mudryk, che entra in area da sinistra e crossa in mezzo dove Dimarco sbroglia. Improvvisamente è la squadra di Rebrov a spingere, con gli Azzurri che vanno in sofferenza e ancora Donnarumma è costretto a fare gli straordinari su un destro di Sudakov. Al quarto d’ora sussulto azzurro con Barella che da lontano impegna Trubin. Dopo qualche minuto di difficoltà, l’Italia torna padrona del gioco e si rende pericolosa con un colpo di testa di Di Lorenzo di poco a lato. Poco prima della mezzora occasionissima per l’Italia con Chiesa che sprinta in mezzo al campo e serve in profondità Frattesi fermato però da Trubin in uscita. Un Chiesa scatenato poco dopo sfonda ancora sulla sinistra e prova a servire in mezzo Raspadori che di un soffio manca la deviazione vincente in scivolata. Nel finale di tempo, ancora Chiesa prova a sfondare in area ucraina ma senza successo. Poi è l’Ucraina a provarci con Sudakov e Mudryk, ma la difesa azzurra sventa.

Nell’intervallo Spalletti toglie Raspadori e inserisce Scamacca per dare maggior peso all’attacco. Azzurri sempre padroni del campo, alla ricerca del varco giusto nella munita difesa ucraina. E’ sempre Chiesa il più attivo, la catena di sinistra con Dimarco è una autentica spina nel fianco per l’Ucraina. L’atmosfera a Leverkusen inizia ad essere infuocata, con i 20mila ucraini che provano spingere Mudryk e compagni. E’ proprio il talento del Chelsea a sfiorare il clamoroso vantaggio al quarto d’ora su un malinteso tra Donnarumma e i difensori, poi ci prova anche Tsygankov in inserimento ma ancora il portiere azzurro sventa. A venti minuti dalla fine si ferma Zaniolo, dentro al suo posto Politano. Spalletti manda in campo anche Cristante per Jorginho per dare maggior copertura, ma soprattutto fisicità e presenza sulle palle alte. Un ormai esausto Chiesa prova ancora l’affondo sulla sinistra, palla rasoterra in mezzo per Scamacca che non ci arriva. L’attaccante della Juve lascia il campo a dieci minuti dalla fine, al suo posto Kean. Il neo entrato prova subito a farsi vedere in avanti, così come Politano. Finale da brividi, con l’Ucraina ormai tutta protesa in avanti alla ricerca del gol e gli Azzurri a difendere la porta di Donnarumma. In pieno recupero brivido in area italiana con Mudryk che cade in area a contatto con Cristante, l’arbitro Gil Manzano fa proseguire e il Var conferma. Italia graziata, perchè l’impressione è che ci fosse il rigore per l’Ucraina. Al triplice fischio dell’arbritro esplode la gioia sulla panchina azzurra: missione compiuta, ma quanta fatica.

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