Saranno circa 3mila sulle tribune del Meazza, tra adulti e bambini, a sostenere la squadra giallo azzurra in una gara forse decisiva per la qualificazione a Euro 2024
Potrebbero andare a San Siro con due bandiere: una italiana e l’altra ucraina. Per i quasi 20mila cittadini di origine ucraina che risiedono solo a Milano, la partita di questa sera contro l’Italia allo stadio Meazza non sarà come tutte le altre. Il nostro Paese è stato fin da subito tra i più attivi nel sostenere le migliaia di persone che hanno dovuto lasciare l’Ucraina dopo lo scoppio della guerra, tantissime non a caso si sono rifugiate in Italia dove ad oggi è presente la comunità più grande d’Europa. E così a San Siro già 2mila tifosi hanno acquistato i biglietti (saranno stipati nei settori 301-308 e 311-318 e non solo) per la partita, ma secondo fonti della comunità ucraina saranno circa 3mila a sostenere la squadra giallo azzurra in una gara forse decisiva per la qualificazione a Euro 2024. Tra di loro tanti bambini, un gruppo di circa 18 è stato anche scelto per un progetto voluto dalla Commissione Europea. “A noi ucraini piace il calcio e vogliamo sostenere la nostra squadra”, racconta a LaPresse Mariya Zabiyaka, presidentessa dell’Associazione culturale ‘Rinascita dell’Ucraina’-APS e direttrice della scuola ucraina ‘Solomiya Krushelnytska’.
“È molto importante questa partita perché anche in periodo di guerra vogliamo dimostrare di essere un popolo forte“, aggiunge. Diversi bambini ucraini che saranno allo stadio sono nati da matrimoni misti. “Per questo, scherzando con una amica, abbiamo detto che si potrebbe andare con due bandiere una dell’Italia e una dell’Ucraina”, racconta ancora la docente. “Sara una festa, ma speriamo che vincerà l’Ucraina”, conclude poi ridendo.
Anche chi non sarà al Meazza e seguirà la partita in tv lo farà con grande orgoglio per sostenere la squadra ucraina, reduce da un prestigioso pareggio contro l’Inghilterra. A Milano sono tanti i gruppi di giovani ucraini che si impegnano per aiutare i loro concittadini rimasti in patria e in difficoltà a causa della guerra, tante le iniziative per raccogliere fondi e per favorire l’accoglienza dei rifugiati. Come racconta anche Iryna Luts della ‘Associazione ‘Ucraina Più – Milano APS’, che si occupa di educazione all’interculturalità e integrazione sociale dei cittadini ucraini. “Anche grazie allo sport si possono fare tante cose importanti, non a caso siamo stati contattati dalla Commissione Europea per portare i bambini allo stadio”, racconta. “Ogni volta che si può parlare dell’Ucraina in chiave positiva è importante, per far vedere che noi ci siamo anche nelle difficoltà”, aggiunge. Non a caso al ‘Meazza’ ci saranno anche 27 tra bambini e genitori ucraini trasferiti e ricoverati al Policlinico San Matteo di Pavia, grazie all’intervento di Fondazione Soleterre durante le prime fasi della guerra. Nell’occasione, è stata organizzata un’iniziativa speciale di raccolta fondi per sostenere le attività in 4 dei principali ospedali pediatrici in Ucraina, 3 oncologie pediatriche (2 a Kiev e 1 a Leopoli) e 1 centro di riabilitazione per bambini feriti a Leopoli.
“Sarà senza dubbio una partita interessante”, si dice sicuro anche Andrii Kartysh, Console Generale d’Ucraina a Milano: “Per la comunità ucraina residente a Milano, profondamente legata ad entrambi i Paesi, sarà un’ottima occasione per ritrovarsi e fare il tifo – ha spiegato a LaPresse – Molti hanno già acquistato i biglietti in prima fila per assistere allo spettacolo dal vivo. Altri si stanno organizzando per vedere la partita insieme davanti allo schermo di un bar di Milano. Qualunque sia il risultato dell’incontro di squadre – le emozioni saranno indubbiamente forti”. Un’occasione anche per salutare i campioni ucraini in campo: “Siamo felici del fatto che – nonostante l’aggressione russa, nonostante gli impensabili ostacoli e gli inimmaginabili pericoli che siamo costretti ad affrontare – i nostri sportivi continuano ad essere presenti sulla scena internazionale. Danno il meglio di sé, dimostrando che l’Ucraina c’è, che non è spezzata, anzi – ha tanta energia e forza”, conclude il Console.
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