Italiano sfida lo specialista Inzaghi. Tra i neerazzurri Handanovic in porta, davanti la coppia Dzeko-Lautaro. Ballottaggio Castrovilli-Mandragora tra i viola. Calcio d'inizio alle 21
C’è l’Italia prima di provare a prendersi l’Europa. Ognuno la sua. Nel catino dell’Olimpico, tra drappi e nastri tricolori, si respira un nazionalismo profondo, più marcato, rispetto ad altre edizioni ed è legato ai risultati raggiunti in questa annata storica dal calcio nazionale. La finale tra Inter e Fiorentina, protagoniste all’Olimpico alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella, della sfida che assegna la Coppa Italia, fa da preludio agli impegni che attendono le due squadre fuori dai confini nazionali. A Roma si affrontano da una parte la squadra che sogna il 10 giugno a Istanbul la conquista della Champions ed è capeggiata dal re di Coppe Simone Inzaghi (sei finali vinte su sette da tecnico) pronto a rinforzare con i tasselli buoni la sua bacheca tricolore inseguendo il decimo trofeo; dall’altra c’è una compagine che sembra aver iniziato un percorso virtuoso, guidata da un allenatore come Vincenzo Italiano che fa parte della ‘nouvelle vague’ e che punta il 7 giugno a prendersi la Conference League, vinta la scorsa stagione dalla Roma. Prima però c’è una Coppa Italia di cui è detentrice proprio l’Inter e che la Fiorentina insegue dal 2001 quando si impose, nella doppia sfida contro il Parma, quando in panchina sedeva il ct della Nazionale, Roberto Mancini. La squadra nerazzurra, sulle sponde del Tevere prima di trasferirsi nel Bosforo, va a caccia del suo nono sigillo spinta dalle qualità di un tecnico messo in discussione neppure un mese fa e che ha una ‘doppia’ occasione per far ricredere i detrattori. Ha già messo nel suo palmares due Coppa Italia da allenatore e tre da giocatore ma vuole incidere ancora una volta in quello che è sempre più il suo trofeo. Vorrebbe dare il palcoscenico a qualche giocatore non troppo presente soprattutto in Champions League ma c’è anche un campionato da concludere tra le prime 4 per non ritrovarsi senza l’Europa più ambita il prossimo anno.
Il possibile 11 dell’Inter: Onana lascia il posto ad Handanovic
Simone Inzaghi dovrebbe scegliere Handanovic in porta al posto di Onana, per il resto punterà sui titolarissimi: dopo il turnover di Napoli, rientrano Lautaro e Dzeko (che si è allenato con una fasciatura al polpaccio) in attacco, così come Brozovic e Calhanoglu a centrocampo. “Io specialista di Coppa? Speriamo che questa fama possa continuare, perché ne abbiamo due da disputare. Mi fa piacere, spero la tradizione continui ma devo ringraziare i ragazzi. Ho trovato un gruppo che ne ha passate tante. Negli ultimi due mesi abbiamo fatto cose importantissime, la finale di Coppa Italia non è scontata. Ci manca ancora un passetto in campionato. La Champions invece è inaspettata per gli altri, ma noi una speranza l’abbiamo sempre avuta”, ha tenuto a precisare il tecnico piacentino in conferenza stampa alle prese con un finale di stagione dove è fondamentale gestire le forze.
“Domani sarà la 16esima partita in 63 giorni, praticamente un girone in due mesi. C’è un piccolo dispiacere perché avrei voluto con me anche Mkhitaryan e Skriniar che sono molto importanti per me, ma è inevitabile avere qualche defezione. No, non penso a Istanbul“, ha sottolineato il tecnico che conferma il suo futuro in nerazzurro: “Non mi sono mai sentito un precario, ho sempre lavorato al massimo. Noi allenatori siamo sempre giudicati per i risultati che riusciamo ad ottenere e lo sappiamo”. L’Inter parte favorito ma Inzaghi sa di affrontare “una squadra che è in grande salute e che nelle ultime 24 partite ha perso 4 volte”.
La viola spera di invertire il pronostico
Rispetto dunque per la Fiorentina di Italiano che intende invertire i pronostici. “Ho messo tutto me stesso e tutta la mia passione in questi due anni. Abbiamo fatto bene, ma non dobbiamo accontentarci. Siamo fiduciosi e all’Olimpico dobbiamo dare tutti noi stessi”, ha avvertito il tecnico Italiano che sa come affrontare l’Inter. “Dobbiamo metterla in difficoltà giocando come a Basilea. C’è una montagna da scalare, ma voglio vedere gli occhi che ho visto lì”, ha sottolineato Italiano che ha tutti a disposizione (dubbi su un possibile ballottaggio in difesa tra Ranieri e Martinez Quarta, così come a centrocampo tra Castrovilli e Mandragora). La Viola sogna e punta in alto. “Oltre alla grande qualità dell’Inter, c’è anche un allenatore che sa vincere i trofei. Lui è uno specialista. Comunque vada dobbiamo tornare a Firenze e continuare a lavorare. Faremo vedere a tutti che ci meritiamo questa finale”, ha aggiunto il tecnico che si compiace ascoltando le parole del capitano Cristiano Biraghi: “Vogliamo portare Firenze in campo”. L’Inter è avvertita.
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