All'Olimpico i giallorossi ribaltano 3-1 il Ludogorets con due rigori di Pellegrini e il sigillo di Zaniolo, chiudendo al secondo posto nel Gruppo C

Dall’inferno e ritorno. La Roma di Mourinho doveva cadere negli abissi più profondi per ritrovare energie fisiche e nervose, ribaltare in venti minuti il Ludogorets, batterlo 3-1 e prendersi una qualificazione dopo 45′ minuti di raggelante vuoto. Serviva l’irruenza esplosiva di Zaniolo, mattatore della serata, e la precisione chirurgica dal dischetto di Pellegrini (autore di una doppietta su rigore) per spazzare via un primo tempo spento o ozioso, a tratti anche irritante per la posta in palio che il match richiedeva, con la Roma obbligata alla vittoria per conquistare i playoff. Incassato meritatamente il gol al 41′ da Rick, Mourinho negli spogliatoi stravolge la squadra, sostituisce Belotti, Karsdorp e Camara, inserisce Volpato, Zaniolo e Cristante e la Roma cambia completamente volto raggiugendo il traguardo prefissato. Missione riuscita (con gli spareggi di febbraio) ma che fatica. La scossa oltre a ribaltare la sfida, darà una spinta in più alla squadra di Mou che si appresta al derby di domenica con un spirito positivo. E uno Zaniolo ritrovato, autore della terza rete che ha chiuso il match.

Il tecnico portoghese decide di lasciare in panchina Zaniolo, reduce da un brutto colpo subito nella sfida di campionato contro il vwerona, e si affida al classico modulo a tre con Rui Patricio tra i pali e Vina al posto dello squalificato Mancini. Sull’esterno confermato El Shaarawy con Karsdorp dall’altra parte. A centrocampo ancora Camara, confermato Abraham con Belotti a formare la coppia d’attacco titolare. I giallorossi si rendono subito pericolosi al 5′ con un conclusione di interno collo di Pellegrini con palla di poco alla destra del portiere avversario ma con il passare dei minuti mostrano difficoltà nel cercare di costruire azioni pericolose scontrandosi con un centrocampo bulgaro ben allineato. La Roma è chiamata a trovare alternative ai lanci lunghi che si perdono sempre per vie centrali e la manovra negli ultimi passaggi sono troppo lenti. Belotti controlla spesso con difficoltà il pallone e si fa anticipare troppo facilmente (con errori tecnici), Abraham corre molto senza però incidere (spesso è poco funzionale alle giocate) e quando la Roma lascia agli avversari la gestione del pallone, il Ludogorets, che ha buone qualità di palleggio, si avvicina in maniera insidiosa all’area giallorossa.

La manovra giallorossa non decolla e al di la dei tentativi sterili non attacca con quella continuità necessaria per una partita che è obbligata a vincere. La squadra di Mou non è aggressiva, lascia fare agli avversari e scherza troppo con il fuocop, Mou si sbraccia, chiede subito a Zniolo si scaldarsi, prova a scuotere la squadra ma gi appelli arrivano troppo tardi. Al 41′ i bulgatri, dopo due campanelli di allarme, fanno centro con Rick che dopo un coast to coast che non viene femrato da nessun giallorosos, colpisce con un sinistro potente e preciso. Il primo tempo si chiude tra i fischi dell’Olimpico al’indirizzo di una Roma spenta, scollata a centrocampo e con una coppia d’attacco spuntata.

Nella ripresa è necessaria una squadra diversa, più combattiva e volitiva, arrembante e coraggiosa. Mourinho lascia negli spogliatoi Karsdorp, Belotti e Camara e getta nella mischia Cristante, Zaniolo e Volpato. C’è da ribaltare il match e i tre innesti cambiano il volto della squadra spinta da una tifoseria che capisce che è il momento di caricare . Il giovane talento giallorosso prova subito a sfondare così come Zaniolo che al 55′ si procura un calcio di rigore (per atterramento in area da parte di Cicinho) che Pellegrini non fallisce regalando alla Roma la possibilità di una rinascita. Il segnale di riscossa è arrivato e in una manciata di minuti la Roma si costruisce un’altra manciata di occasioni che fanno da preludio al sorpasso. Ancora una volta è Zaniolo a costruirsi il rigore (lanciato in profondita viene spinto e atterrato da dietro da Verdon) e Pellegrini che dal dischetto concede il bis piazzando il pallone stavolta a sinistra, dal lato opposto con cui aveva calciato il primo penalty.

Il Ludogorets, costretto ora ad inseguire, si affida alla panchina e opta tre cambi. Le forze fresche danno la spinta ai bulgari per gettarsi in avanti trovando il pareggio con il neo entrato Nonato al 77′ che sfrutta una carambola in area ma l’arbitro montenegrino annulla per un colpo al volto subito da Ibanez.

Già prima del gol annullato, Mourinho aveva chiesto ai suoi giocatori di non abbassare il ritmo, di tenere la squadra avversaria sotto pressione e di continuare a togliere spazio di manovra,. Una battaglia di nervi con i bulgari che hanno le energie per pungere. Ma a spezzare ogni energia ci pensa Zaniolo che sfrutta un passaggio di Cristante, entra in area, resiste alla marcatura e trafigge Padt. La Roma può gioire. Il Ludogorets si sgonfia dopo la grande illusione finendo in 10 per il cartellino rosso di Verdon autore di una entrata violenta su Zalewski.

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