Al 'Dall'Ara' andrà in scena la sfida saltata la scorsa Epifania per i numerosi casi di coronavirus tra le fila rossoblu
Missione sorpasso. L’asterisco relativo alla partita in meno che accompagna l’Inter da gennaio sparirà tra qualche ora, quando al ‘Dall’Ara’ andrà in scena la sfida saltata la scorsa Epifania per i numerosi casi di coronavirus tra le fila del Bologna. La classifica tornerà a essere definitiva e non più parziale e, in casa nerazzurra, l’auspicio è che la trasferta in Emilia regali il primato in classifica, che attualmente vede il Milan in vetta con un vantaggio di due punti nel testa a testa serrato per lo scudetto. Simone Inzaghi per l’impegno contro i rossoblù dovrà fare a meno di Gosens e Vidal, assenze che costringono l’ex tecnico della Lazio a ridurre al minimo il turnover. Intoccabile il quintetto di centrocampo, con Perisic e Dumfries sugli esterni e Calhanoglu, Brozovic e Barella nella linea centrale, i dubbi riguardano soprattutto l’attacco, dove Correa, Dzeko e Lautaro sono in corsa per due maglie. E partono tutti e tre alla pari. L’Inter sogna la cima della Serie A, a quattro tappe dalla fine, ma il Bologna – determinato a vendicare la pesante sconfitta per 6-1 dell’andata – è in gran forma e si presenta forte di quattro risultati utili consecutivi, due dei quali raccolti con Milan e Juventus. L’ex Arnautovic guiderà il reparto offensivo dei felsinei, che in difesa ritrovano Medel dopo che la Corte d’Appello Nazionale ha ridotto da due e una le giornate di squalifica del cileno.
Lotta per lo scudetto, ma non solo. Gli altri due recuperi di mercoledì definiranno meglio il quadro della corsa per l’Europa. L’Atalanta ha ritrovato il successo contro il Venezia nel weekend ma, nonostante le sconfitte nell’ultima giornata di Lazio, Roma e Fiorentina, è ancora costretta a inseguire. Al Gewiss Stadium arriva il Torino di Juric, allievo di Gasperini, che sta attraversando un momento positivo con quattro risultati utili consecutivi ed è libero da pensieri di classifica. Servono tre punti agli orobici, che recuperano Toloi e Malinovskyi, per invertire la rotta e tornare pienamente in corsa per l’Europa League. La Fiorentina invece è chiamata a reagire dopo l’inatteso stop con la Salernitana che ha tolto certezze ai toscani, che prima dello scivolone dell’Arechi erano reduci da tre vittorie e, nel giro di pochi giorni, sono usciti di scena dalla Coppa Italia e hanno incassato una sconfitta che mancava dal 26 febbraio. La sfida con l’Udinese, in un buon momento nonostante l’assenza di Beto (e con un Pereyra in dubbio) è l’occasione giusta per dimostrare come l’ultimo ko sia stato solo un incidente di percorso. “Dobbiamo reagire alla sconfitta di Salerno – sottolinea Vincenzo Italiano ai canali del club – Loro davanti sono forti e hanno un gioco consolidato da tanti anni, sono forti in ripartenza e hanno tante qualità. Noi dobbiamo pensare a noi stessi e migliorare quello che non è andato a Salerno, potevamo fare di più in avanti e domani dobbiamo cercare di essere incisivi”.
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