Il ceo per l'Emea di Helbiz al Sole24Ore: "L'equazione della monetizzazione che ha funzionato per 20 anni ora non regge più"

Per la serie A “l’equazione della monetizzazione che ha funzionato per 20 anni ora non regge più. I broadcaster che immettono nel sistema tutti i soldi di cui quel sistema ha bisogno ormai sono un’illusione”. A dirlo, in un’intervista al Sole 24Ore, è Matteo Mammì, ceo per l’Emea di Helbiz, società di micromobilità quotata al Nasdaq. La Lega Serie A, per andare avanti, dovrebbe progettare “un suo canale tv, da portare avanti con un partner finanziario forte che assicuri i flussi di cassa per la fase iniziale”. Mammì conosce bene l’argomento: ha alle spalle una carriera ventennale, prima nel mondo della telefonia mobile, poi in quello della tv e dei diritti sportivi, sui quali “ho iniziato a lavorare nel 2003”. Ai vertici di Sky, è stato protagonista della stagione d’oro dei diritti del calcio. Pochi mesi fa, alla guida di Helbiz Media, ha deciso di puntare sui diritti della Serie B, come incentivo per i clienti dei servizi di micromobilità. Oggi Helbiz, sottolinea Mammì, “è tra i leader mondiali della micromobilità, è una azienda trasparente e compliant da tutti i punti di vista, abbiamo più di 250 dipendenti in Italia, per la maggior parte giovani, e come ogni start up siamo ancora nella fase di vita fisiologica dove si brucia cassa perché investiamo molto”. Intanto, sui diritti sportivi secondo il manager occorre guardare al tema con un’ottica diversa rispetto al passato: “Il ‘value for money’, come lo chiamavamo in Sky, è oggi differente. Finora abbiamo avuto un consumatore disposto a spendere per un pacchetto pay come quelli messi in vendita da Sky. Oggi l’intervento degli Ott, le piattaforme di videostreaming, con la diffusione della fibra e dell’Iptv, hanno messo in crisi un’equazione che ha retto 20 anni e che ha finanziato il sistema”. “Il prezzo troppo basso e il doppio abbonamento di Dazn – conclude Mammì – finiscono per ridurre il valore dell’asset. In Lega dovrebbero considerare con molta attenzione la questione e rimettere in pista velocemente il progetto del canale della Serie A, distribuito in non-esclusiva da tutte le piattaforme a un prezzo adeguato che dia il giusto valore dell’evento premium. Altrimenti da dove arrivano i soldi per comprare i campioni?”.

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