La Confindustria del Pallone ha anticipato la mossa del Governo, che aveva prospettato le porte chiuse qualora la Lega non fosse corsa ai ripari

Dall’iniziale no alla stretta, auspicata dal Governo, alla decisione di ridurre a 5000 il numero di spettatori all’interno degli stadi per le giornate di campionato in programma il 15-16 gennaio e il weekend successivo, il 22-23. In meno di 24 ore la Serie A torna sui suoi passi e si autolimita, mostrando al mondo della politica e al premier Mario Draghi – che ieri aveva chiesto un atto di responsabilità al pallone con la telefonata al numero uno della Figc Gabriele Gravina – di aver recepito il messaggio e compreso il momento delicato del paese, alle prese con numeri pandemici sempre più preoccupanti. I venti club della massima serie, che si sono riuniti d’urgenza in assemblea in videoconferenza, hanno deciso all’unanimità la retromarcia per la 22/a e 23/a giornata, mantenendo invece la capienza attualmente in vigore secondo l’ultimo decreto (il 50%) per il prossimo turno di campionato e per la Supercoppa Italiana di mercoledì tra Juventus e Inter, di scena a San Siro, oltre che per i match degli ottavi di Coppa Italia previsti prima del 15. La Confindustria del Pallone ha anticipato la mossa del Governo, che aveva prospettato le porte chiuse qualora la Lega non fosse corsa ai ripari, e auspica che, approfittando della sosta delle nazionali, prevista dopo il 23 gennaio, la situazione possa tornare sotto controllo in vista della ripresa del campionato nel weekend del 5-6 febbraio.

Non è detto che la presa di coscienza dei club della massima serie basti per evitare ulteriori restrizioni, ma nel frattempo la Lega Calcio incassa un altro successo nel braccio di ferro con le Asl. Il Tar infatti ha dato ragione alla Lega di A in tre ricorsi su quattro presentati contro i provvedimenti adottati dalle autorità sanitarie locali. Il Tar del Friuli Venezia Giulia, del Piemonte e della Campania hanno infatti sospeso la quarantena disposta per il gruppo squadra di Torino, Udinese e Salernitana. I giocatori negativi quindi escono dall’isolamento e possono tornare ad allenarsi e giocare. Il Tar dell’Emilia invece ha confermato la quarantena per il Bologna, visto che i giocatori rossoblù non hanno ancora ricevuto la terza dose. Per evitare l’ennesimo rinvio, la gara con il Cagliari è stata posticipata a martedì 12, alle 20.45, quando il provvedimento dell’Ausl sarà terminato. Anche l’emergenza sanitaria in casa Toro sembra alle spalle (i positivi sono scesi a tre) e la partita con la Fiorentina verrà recuperata subito, lunedì alle 17. Resta in bilico solo Udinese-Atalanta, a causa dei tre casi emersi tra le fila degli orobici. Ma al momento entrambe le squadre dovrebbero presentarsi alla ‘Dacia Arena’. La Lega Serie A “esprime la massima soddisfazione per le pronunce giurisdizionali dei diversi Tar – fanno sapere in una nota da via Rosellini – Queste decisioni fanno ben sperare, come ribadito più volte nei giorni scorsi, che si possa arrivare in breve tempo a uniformare gli interventi delle Asl territoriali nel rispetto della legge e dei protocolli sportivi”. Sullo sfondo resta infine la questione delle partite dell’Epifania non disputate. Atalanta-Torino, Bologna-Inter, Fiorentina-Udinese e Salernitana-Venezia sono sub judice (al momento non è stato assegnato il 3-0 a tavolino da parte del giudice sportivo), mentre una decisione su Udinese-Salernitana dal 21 dicembre scorso, non giocata per il focolaio scoppiato tra i campani, è attesa invece per il 18 gennaio.

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