Stasera i nerazzurri chiudono la fase a gironi cercando la grande impresa
A Madrid con il pieno di autostima e una buona dose di consapevolezza. L’Inter si presenta al ‘Bernabeu’ nelle migliori condizioni di forma, fisiche e mentali, sfidando una delle regine di Champions League come il Real Madrid proprio nella stagione in cui la squadra nerazzurra, dopo dieci anni di inseguimento, è riuscita ad approdare alla seconda fase. Entrambe sono qualificate con un turno di anticipo ma la squadra di Inzaghi ha voglia di dare una ulteriore spinta alla sua progressione mostrata in campionato e punta a non steccare proprio sul più bello. L’obiettivo, seppur non dichiarato apertamente, è quello di realizzare il sorpasso alle ‘merengues’ e chiudere al primo posto il girone. “Vogliamo fare una grande partita. All’andata non è bastato fare bene, domani dobbiamo fare qualcosa in più. Non ci saranno i nostri tifosi e dovremo giocare con grande personalità e fiducia, sapendo che abbiamo fatto qualcosa di importante qualificandoci agli ottavi di finale. L’avversario e lo stadio meritano una partita importante”, ha dichiarato il tecnico dei campioni d’Italia che arrivano al Bernabeu dopo un lungo percorso di crescita. Inzaghi ricorda che a Madrid l’Inter ha vinto una volta sola nella sua storia centenaria (nei quarti di finale in Coppa dei campioni nella stagione 1966-1967), un altro buon motivo per scrivere un nuovo pezzo della sua avventura in nerazzurro.
“Nell’ultimo periodo ci siamo conosciuti meglio. Anche inizialmente la squadra giocava bene ed esprimeva un buon calcio: l’esempio lampante è la partita d’andata con il Real Madrid. Abbiamo continuato a lavorare nel modo giusto, questa striscia ci ha dato moltissima autostima”, ha aggiunto Inzaghi. Se il Real sarà orfano di Benzema (“Noi allenatori conviviamo con gli infortuni e loro hanno grandi risorse”), l’Inter dovrà fare a meno di Correa, pedina preziosa per il tecnico che lo ha avuto alal lazio. “Mi dispiace, stava crescendo di partita in partita e di allenamento in allenamento. È una perdita importante. Non ci saranno Ranocchia, Darmian, Satriano e Correa. Lautaro non ha avuto nessun problema, per De Vrij e Kolarov dobbiamo capire nell’allenamento prima del match”, ha spiegato Inzaghi che nutre grande stima nei confronti di Ancellotti, il tecnico delle merengues. “La carriera di Carlo parla per lui, prima della gara d’andata abbiamo parlato ed è sempre un piacere parlare di calcio con lui, sono contento che stia andando bene nella Liga e gli vanno fatti i complimenti, stiamo parlando di un grandissimo che ha vinto tanto”, è la considerazione del tecnico piacentino. Il quale ha ricevuto i complimenti di Ancelotti: “Questa Inter gioca bene. Noi non possiamo dire di essere i favoriti ma può competere con tutte le squadre Anche per il real è una sfida ‘pesante’, al di là del primato del girone. “E’ una partita che vogliamo giocare e vincere perché si gioca in casa ed in Champions è bello. Raggiungere la finale di questa competizione è l’obiettivo e voglio dimostrare di poter fare un buon lavoro. Possiamo unire l’esperienza che ho con la nostra voglia di vincere”, è l’avvertimento del tecnico emiliano. Una sfida illustre che annuncia spettacolo. Al Bernabeu sarà la quarta sfida tra Real Madrid e Inter negli ultimi due anni e ai nerazzurri è sempre andata male con tre vittorie per gli spagnoli. E’ l’ora di sfatare un tabù e tornare a quella magica notte del 1° marzo del 1967. Vittoria con reti di Cappellini e Suarez in quell’Inter di Helenio Herrera che arrivò in finale battuto poi dal Cetic.
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