La sfida di Bergamo apre l'undicesima giornata
Tocca ad Atalanta-Lazio aprire il weekend di una Serie A che prosegue la sua corsa senza un attimo di tregua. Smaltito un turno infrasettimanale che ha visto sorridere entrambi, Gasperini e Sarri si preparano ad incrociare i guantoni in un confronto che, sulla carta, è in grado di soddisfare i palati fini. La tradizione parla di precedenti dove lo spettacolo non è mancato, il presente è pronto ad apparecchiare più sfide nella sfida: tra strateghi in panchina, tra bomber di razza come Zapata e Immobile, tra piedi delicati come Ilicic e Pedro. La vista è sul quarto posto, nella speranza che il Milan confezioni un bel regalo sul campo della Roma. La Dea dovrà ancora sfidare l’emergenza, gestendo con oculatezza testa e gambe in vista della sfida di martedì con il Manchester United. Ma a prendere parecchio spazio in conferenza è il tema arbitrale. La ‘minaccia’ di andarsene in tribuna, nonostante la squalifica smaltita con la Samp, avrà un seguito? Probabilmente no: “Non è bello andare in campo insieme ai giocatori”, ha chiarito.
Ma il problema, a detta di Gasperini, resta “e finalmente sta uscendo fuori dopo tanti anni”. “In questo calcio faccio fatica a capire i gialli, i contrasti, i falli di mano, il Var, eppure sono dentro questo mondo da tanti anni”, ha spiegato l’allenatore degli orobici. “Non lo capisco solo io. Non lo capiscono i giocatori, non lo capisce il pubblico, gli altri allenatori. In troppe partite succedono imprevisti, e soprattutto non c’è chiarezza. Gli errori ci saranno sempre, ma ci sono delle cose eclatanti. Va fatta chiarezza”. “Ci dicono: Basta star zitti. Ma forse è il momento di non stare zitti e di tirare fuori il problema. In questo momento – ha aggiunto – la credibilità del calcio è pesantemente compromessa in tante partite, il Var ha un peso”. E avrà anche un peso un successo contro la Lazio, perché il fattore campo finora non ha premiato la Dea: finora, appena cinque punti in cinque gare. Strapparli all’avversario di domani non sarà una passeggiata: “Ho visto una Lazio in crescita nelle ultime partite. E’ sempre una buona squadra, con dei principi di gioco diversi, che sta cercando di mettere in pratica. Giochiamo contro una rivale di valore”. Gasperini recupera Demiral, ma non Toloi.
A Bergamo sarà anche un test di maturità per i biancocelesti, che in questa stagione si sono esaltati con le big e hanno sofferto le piccole. Il successo con la Fiorentina ha rimesso la squadra in carreggiata dopo la sbandata di Verona, ma Sarri vuole continuità, “nel risultato e nella prestazione”. Dal tecnico parole di elogio per un’Atalanta che vede una squadra “ora completa”. E citando Guardiola, da affrontare come una seduta dal dentista: “Puoi uscire indenne, ma senti male lo stesso…”. Rappresenta “un esempio societario, comportamentale. Fa scelte precise, con convinzione, prende giocatori adatti al suo modo di giocare. E’ una fonte di ispirazione per tutto il movimento, un punto di riferimento. Noi non siamo l’Atalanta, dobbiamo fare un cammino simile nelle scelte, diverso a livello calcistico”. Per provare a fare risultato, Sarri si affiderà in mezzo allo stakanovista Milinkovic-Savic, che ai bergamaschi ha già segnato cinque reti. Ma l’auspicio è che Immobile spezzi il digiuno: ma “Ciro ha fatto 9 partite e 8 gol, mi sembra stia rispettando ciò che ha sempre fatto”, ha evidenziato Sarri.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata